Avanti un altro... anno! Si sta chiudendo il 2011 e allora approfitto di questo spazio per rivolgere a nome della società sportiva M.G. Calerno un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato alle nostre attività e un augurio per il nuovo anno che si sta aprendo.
Grazie a dirigenti, allenatori e atleti per l'impegno profuso e per i risultati ottenuti, quando per risultati non s'intende solo la vittoria, ma anche e soprattutto la crescita individuale o di squadra. Penso soprattutto alla nostra squadra di "punta", ovvero i ragazzi del basket che, sotto la consolidata guida di Marco e Andrea, hanno lasciato le categorie giovanili passando alla pallacanestro dei grandi. Un passaggio che sembrava pieno di insidie e invece ha già dato un bel po' di soddisfazioni. Faccio tanti auguri perchè il nuovo anno sia ancora pieno di bei risultati. Auguri poi a tutti i ragazzini che stanno cominciando a scoprire il basket, a quelli che sono stati costretti ad "emigrare" a S.Ilario e alle nuovissime leve che hanno cominciato a muovere i primi passi accompagnati dalla sapiente mano di Giorgio.
Auguri infine alla neonata squadra mista di pallavolo, un'avventura partita per scherzo e già c'è alle porte un nuovo campionato.
Buon 2012 anche a coloro che camminano, corrono, nuotano, sciano, calciano un pallone, fanno ginnastica, vanno per sentieri di montagna, ecc. ecc.
A tutti l'augurio che lo sport sia sempre più come descritto qui di seguito e suggerito dall'ufficio di Pastorale del Centro Sportivo Italiano.
Non esiste lo sport di Serie B, praticato nelle parrocchie e nei campetti di periferia e lo sport di Serie A, vissuto dei grandi campioni strapagati e coccolati dagli sponsor. Non esiste neppure uno sport buono ed uno sport cattivo. Ne uno sport laico ed uno cristiano. Lo sport è tale per i valori che rappresenta. Più semplicemente si può affermare che esiste lo sport praticato, più o meno correttamente, da persone che possono anche professare una fede religiosa. Quando uno sportivo vive e pratica coerentemente la fede in Dio, anche nello sport, ha una marcia in più. Credere significa, in questo caso sportivo, andare sempre al di la degli ostacoli esterni, dei propri limiti, per cercare con la forza e la passione del cuore di raggiungere traguardi superiori. Credere è dare se stessi, corpo anima e cuore, senza riserve, per raggiungere un traguardo. Ma un cristiano può osare ancora di più: può impegnarsi nel mondo sportivo allo scopo di garantirne e promuoverne i valori etici e morali che professa abitualmente nella vita.
AUGURIIIIII