Mai e poi mai avrei pensato di fare il chierico. Tutti i miei amici o quasi in età giovanile hanno servito la S. Messa, e il parroco del tempo, alla fine del mese, consegnava loro un bel pacchetto di monete. Io no, quel servizio mi… angosciava, mi… non saprei dire, ma mi turbava e vane sono state le richieste dei sacerdoti Don Alboni, Don Rivi, Don Sala, Don Gino…
Ora invece, alla richiesta di Don Lao, non sono riuscito a dire di no ed eccomi al suo fianco a servire la S. Messa.
La prima volta, dopo la dettagliata spiegazione dell’amico Angelo, ho sudato freddo, ma la sera, quando mi sono coricato, ero contento: Don Lao mi aveva permesso di stare vicinissimo al Signore, una sensazione bellissima. Pensare che quando ho preparato le due ampolline con acqua e vino mi sono ricordato che da giovanetto, quando le trovavo, mi scolavo il vino e la riempivo di acqua… sono stato tentato di rifarlo, brutto peccato, ora devo farmi perdonare.
Poi la seconda Messa, poi la terza e così via. Più passa il tempo e più mi trovo a mio agio, l’unica cosa in cui ancora fatico è la vestitura, forse perché il Don è molto alto ed io no, o forse non sono ancora entrato completamente nell’ingranaggio.
Di sicuro, servendo la Messa celebrata da Don Lao, un credente NON può non restare MERAVIGLIATO da quanta fede, quanta devozione, quanto amore il nostro parroco “metta” nel celebrarla. Un momento bellissimo è l’omelia, due parole mirate sulla parola di Dio e poi un raccontino-parabola per farci capire più chiaramente il significato. Fantastico. Due sole parole, che non lasciano all’assemblea il tempo di distrarsi, ma coinvolgono e fanno meditare.
Adesso non ricordo se è stato durante la sesta o settima volta che servivo: il Don, al momento dell’Eucaristia, ha diviso la particola ed ha consegnato una metà a me per fare la Comunione. Ho avuto un attimo di esitazione a prenderla in mano, poi ricevutola e messa in bocca, mi sono guardato ben bene le mani, ma non erano macchiate… Ecco il perché dell’esitazione: in un istante ho rivissuto due momenti importanti della mia vita, il pellegrinaggio a Santiago di Compostela in Spagna, (a Ocebreiro) e quello di Roma (a Cassia). In questi due luoghi si sono verificati due miracoli identici mentre il parroco celebrava la Messa. All’atto della consacrazione e la trasformazione del pane e del vino nel corpo e nel sangue del Signore, i due parroci tra se pensavano: «Che stupidi questi contadinotti, credere a questa baggianata della trasformazione del pane e del vino!». Ma… alla rottura della “particola” ecco cadere sulla tovaglia bianca immacolata due gocce di sangue, seguite dalle grida di meraviglia e dalla richiesta di perdono rivolte al buon Dio dai due preti non credenti.
Che emozione!!!!!! Pensare che ho atteso fino a 70 anni per viverla!!
E… voi volete aspettare più di me? Forza c’è bisogno di chierichetti, CHI SI OFFRE VOLONTARIO?
Il vecio Gi