La testimonianza di Ilaria
La storia è semplice, come è semplice per queste ragazze correre dietro ad una palla da insaccare in rete.
“Cari amici di AVSI,
mi chiamo Ilaria e sono una ragazza di 18 anni. Scrivo per raccontarvi brevemente la piccola storia che sta dietro alle nostre due adozioni a distanza. Faccio parte di una squadra di calcio femminile; siamo una trentina di ragazze, dai 14 ai 30 anni, e quest’anno abbiamo deciso di rendere un po’ più significativa la nostra tradizionale cena di Natale...
Sotto suggerimento di un nostro dirigente abbiamo scelto di non fare la classica cena in pizzeria, ma di arrangiarci per conto nostro, grazie all’aiuto di alcune mamme volenterose, e di usare i soldi che sarebbero stati spesi in pizzeria per aiutare qualcuno meno fortunato di noi. Conoscendo bene le iniziative di AVSI ho pensato di proporre un’adozione a distanza; quando ho spiegato alle altre ragazze di cosa si trattava loro hanno accettato volentieri. Inaspettatamente il presidente della nostra squadra, che era presente in quel momento, colpito dall’idea che avevamo avuto, ha deciso lì per lì di sostenerne anche lui una personalmente, inviandoci nel giro di pochi giorni l’assegno per un intero anno. Colpita dalla semplicità con cui tutto questo è successo ho desiderato raccontarvelo, anche per spiegarvi il motivo della nostra richiesta di adottare, se è possibile, una ragazza: per poterla considerare una nuova giocatrice, una di noi.
Grazie!”
Ilaria
Dal periodico “Buone notizie”
da ITL - Chiesa di Milano
Il fiocco azzurro
E' Natale.
Vorrei condividere con tutti la gioia che ho sempre nel cuore quando penso che Gesù è nato e rimane fra noi.
In questi giorni molti visitano presepi nelle chiese o li fanno nelle proprie case.
Per tantissimi pero c'è il rischio di identificare questa festa con lo sfarzo del consumismo o nell'indifferenza.
Nel cuore ho un'esigenza: come comunicare questo lieto evento proprio a tutti?
Improvviso un pensiero: basta dire la verità!
In genere cosa si fa quando nasce un bambino? Si mette sulla porta di casa un fiocco.
Comunico quest'idea ad amici e colleghi.
Uno mi procura il fiocco, un altro, che ha una bella calligrafia, scrive col pennarello rosso un pensiero.
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Abito in centro storico e sul portone del garage di casa metto un bellissimo fiocco azzurro con due nastri sui quali è scritto: "E' nato un bambino - di nome Gesù".
Durante le festività sono stato presso i miei familiari in un altre paese.
Non so perciò quali sono state le reazioni della gente, a parte una.
Tonando a casa dal lavoro una vicina mi scorge da lontano e quasi mi grida:
"Senta, venga qui che le devo parlare...".
Ha un'aria cosi decisa che penso fra me: "Mamma mia, l'ho combinata proprio grossa, questa mi mena!”.
"Senta un po' — mi dice la signora — io sono una che i preti non li sopporta, ma una cosa così bella non l'avevo mai vista. Non conosco bene la storia di Gesù e di Dio, ma sono sicura che Gesù è nato proprio per tutti!”.
"Le dirò una cosa — prosegue — ieri tornando dalla spesa ho visto una signora davanti al suo garage che osservava il nastro azzurro e le ho chiesto che cosa ne pensava.
Ha risposto: "Beh..., ma...".
"Come beh... ma... - le ho detto - ma non sa leggere? Non vede che c'è scritto: è nato un bambino di nome Gesù! Vuol dire che è Natale, che è nato per tutti. Non è bello?".
Quella mi ha risposto: "Ha ragione, è proprio bello!". E ci siamo salutate da amiche.
Poi la vicina se n’è andata salutandomi con calore.
Il nastro azzurro è rimasto al suo posto da Natale all'Epifania.
Un'amica dirimpettaia mi ha detto: "Quest'altro anno anch'io esporrò un fiocco".
E' sempre bella la lieta Novella: è nato un bambino di nome Gesù!
Francesco - Reggio E.
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Le pubblicazioni saranno quindicinali.