La Scuola Teologica Diocesana (STD) “don Pietro Lombardini” intende offrire uno sguardo complessivo sulla fede della Chiesa all’interno di un percorso organico. I suoi corsi, che si svolgono il lunedì sera in Seminario a Reggio, si rivolgono ai candidati al diaconato permanente, ai candidati dei diversi ministeri, ad operatori pastorali come ministri straordinari della Comunione, catechisti o animatori di centri di ascolto e a tutti coloro che vogliano approfondire la propria fede. La modalità utilizzata intende venire incontro a chi, avendo famiglia e lavoro, non è in grado di seguire un percorso accademico: infatti richiede un impegno per tre anni per una sola serata alla settimana, sostenendo 5 esami all’anno per un totale di 15 esami. Alla fine lo studente riceverà, a garanzia della serietà del lavoro svolto, un attestato firmato dal Vescovo, riconosciuto a livello diocesano.

La Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla condanna modi e contenuti delle dichiarazioni pronunciate dall’On. Vittorio Sgarbi il 7 giugno u.s. a Reggio Emilia, in occasione della chiusura della campagna elettorale. La Chiesa diocesana invita tutti al rispetto delle persone e all’utilizzo di un linguaggio appropriato nella manifestazione pubblica del proprio pensiero, a prescindere dalle idee che vengono espresse. Ciò è essenziale ai fini di un’autentica convivenza civile. Rispetto e decoro devono essere priorità di tutti coloro che hanno a cuore l’educazione dei giovani, così come di tutti coloro che prendono parte al dibattito politico. Le accuse rivolte al Santo Padre sono inaccettabili e non meritano di essere commentate. La Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, unita attorno al Vescovo Massimo Camisasca, esprime solidarietà al Vescovo Emerito Adriano Caprioli per le offese ricevute.

Vescovado, 11 giugno 2019

 

DIOCESI DI REGGIO EMILIA-GUASTALLA
UFFICIO STAMPA

Comunicato stampa n. 20/2019

Reggio Emilia, 15 maggio 2019



Nella notte tra lunedì 13 e martedì 14 maggio il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Massimo Camisasca è stato colto da forti dolori addominali accompagnati da febbre alta. Nel pomeriggio di martedì si è reso necessario il ricovero ospedaliero. Il vescovo Massimo, accompagnato dal medico personale, dottor Marco Marziani, è arrivato nel pomeriggio all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia;  qui i medici hanno diagnosticato una peritonite. In tarda serata l’équipe del dottor Stefano Bonilauri, primario di Chirurgia generale d’urgenza, ha eseguito l’intervento in laparoscopia.
L’esito è stato regolare e lo stato di salute del Vescovo fin dalle prime ore di oggi è risultato buono. La degenza ospedaliera si prevede breve; seguirà un periodo di convalescenza di una decina di giorni. Monsignor Camisasca è costretto pertanto ad annullare i prossimi impegni, segnatamente la visita all’unità pastorale “Fortitudo Unitatis” di Cerredolo di Toano e la partecipazione all’assemblea generale della CEI della prossima settimana.
Il Vescovo ringrazia di cuore la Sanità reggiana, i medici, gli operatori sanitari e le tante persone che hanno voluto fargli pervenire messaggi di vicinanza e preghiere. Egli conta di poter presiedere la Messa per le Ordinazioni Diaconali nella Basilica della Ghiara, sabato 25 maggio alle ore 18.

 

Messaggio dei Vescovi per la Festa del 1° maggio 2019

L’orizzonte del lavoro è stato sintetizzato da papa Francesco in quattro aggettivi: libero, creativo, partecipativo e solidale e sviluppato in un percorso che ha coinvolto credenti e parti sociali prima e dopo la preparazione delle Settimane Sociali, contribuendo ad animare il dibattito nel paese. Siamo purtroppo lontani in molti casi da quel traguardo e da quell’orizzonte, che vede nel lavoro un’opportunità per affermare la dignità della persona e la sua capacità di collaborare all’opera creativa di Dio.
Viviamo in un sistema economico che ha dimostrato capacità eccezionali nel creare valore economico a livello globale, nel promuovere innovazione e progresso scientifico e nell’offrire ai consumatori una gamma sempre più vasta di beni di qualità.
Il rovescio di questa medaglia sta nella difficoltà di promuovere un’equa distribuzione delle risorse, di favorire l’inclusione di chi viene “scartato”, di tutelare l’ambiente e difendere il lavoro. In questo contesto la sfida più formidabile, soprattutto nei paesi ad alto reddito dove i lavoratori avevano conquistato con dolore e fatica traguardi importanti, è proprio quella della tutela e della dignità del lavoro. Dignità che è essenziale per il senso e la fioritura della vita umana e la sua capacità di investire in relazioni e nel futuro.

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