Stare in squadra è come stare in famiglia. Non si sa come mai lo sport è quell’unica “COSA” che riesce a unire diverse religioni, colore di pelli differenti, stili di vita particolari e nemici politici. Ci riesce in scala mondiale, fino al più piccolo paesino quando a contendersi una porta, un canestro, una rete o un ostacolo sono ragazzi e ragazze di tutte le età. Perché lo sport crea squadra, un punto di riferimento che serve soprattutto a chi si sente perso o non ascoltato in una società che corre ogni giorno sempre di più, lasciando indietro i suoi giocatori.

Mai e poi mai avrei pensato di fare il chierico. Tutti i miei amici o quasi in età giovanile hanno servito la S. Messa, e il parroco del tempo, alla fine del mese, consegnava loro un bel pacchetto di monete. Io no, quel servizio mi… angosciava, mi… non saprei dire, ma mi turbava e vane sono state le richieste dei sacerdoti Don Alboni, Don Rivi, Don Sala, Don Gino…

Ora invece, alla richiesta di Don Lao, non sono riuscito a dire di no ed eccomi al suo fianco a servire la S. Messa.

 

Mi ricordo le parole di Don Giordano prima della partenza a Castelnovo Monti per Loreto: «Fare il pellegrinaggio non vuol dire solo mettere un piede davanti all’altro: perché abbia un significato il pellegrinaggio deve trasformarsi in un cammino del cuore, in uno strumento di conoscenza e di arricchimento dello spirito».

Io aggiungo che il pellegrinaggio è la testimonianza sofferta del cristiano che lascia tutto per completare la realizzazione della propria persona...

 


Tempo fa ho ricevuto una lettera da una signora Bellunese che ho conosciuto durante il cammino che mi portava a piedi a Santiago di Compostela in Spagna. Mi ha colpito e voglio farvela leggere, senza, naturalmente mettere il nome della “peccatrice”. La lettera dice: 


A tutti voi che vi collegate al sito della Parrocchia:

 

Mi avvalgo della Parola (vedi allegato) e di Don Tonino per farti tantissimi augurissimi di Buona Pasqua di Risurrezione....

"Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima, che non lascia filtrare l'ossigeno e luce, che opprime in una morsa di gelo; che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione, del peccato.
Pasqua, allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi e l'inizio della luce. E se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la risurrezione di Cristo.
(Don Tonino Bello)

 

Pace e bene

il vecio Gi



Per noi cristiani questa è la vera arma vincente perché riteniamo che la Pace non sia solo assenza di guerra, ma conversione del cuore e della mente, capacità di riconoscere l’altro, chiunque sia, come fratello, non come antagonista.
Padre  Maria Turoldo ha scritto: «Io credo che l’uomo non possa realizzarsi senza il silenzio e la preghiera.» Questa sarebbe la vera rivoluzione: il mondo non prega? Io, noi preghiamo. Il mondo non fa silenzio? Io, noi facciamo silenzio e ci mettiamo in ascolto.

UNO IN PIU' E UNO IN MENO.
Davanti a noi c’è un nuovo anno, giorni che si riempiranno di eventi, di incontri che per ora non conosciamo e che solo in parte possiamo prevedere, basandoci su mesi trascorsi che non torneranno e che resteranno significativi per noi nella misura in cui hanno determinato la nostra vita...


Arrivano senza dirti niente. Una sorpresa puntuale come un filobus in una città con le strade vuote. Arrivano in punta di piedi su scarpe sussurrano all’asfalto. Te le trovi al fianco quasi senza accorgertene. Ti sorridono con gli occhi splendidi e malinconici. Un sole tiepido accarezza loro le spalle e le scalda come uno scialle caldo addosso alla nonna. Le chiamano MEZZE STAGIONI, ma ti riempiono tutta la vita...