Ciao Amigos, està bien?
Ho letto i vostri commenti e posso dire senza ombra di dubbio che ora siete PRONTI per affrontare il ''Camino di Santiago”. 800 km che da San Jean Pied de Port in 30 giorni ti porta a Santiago de Compostela (quello che si trova in Spagna NON in Cile!).
Sono contento che vi siate resi conto che si può vivere con MOLTO meno di quello che abbiamo a disposizione tutti i giorni, non c'è niente di più istruttivo del "toccare con mano".

Più cammino sulle nostre dolomiti e più mi rendo conto del patrimonio che ci è stato gratuitamente donato. E’ vero, siamo sempre alla presenza di sassi, roccia, erba, neve, ma messi in modo così perfetto e sempre diverso da lasciare sempre affascinati chi le guarda e le percorre da anni in lungo e in largo. Basta un cambio di luce, una nuvola bianca o nera su una guglia o lungo un canalone e tutto cambia tutto è diverso, un diverso tremendamente attraente (almeno per me).

Un pizzico di buonumore

Se lei fosse mio marito, le darei del veleno!
Se io fossi suo marito lo prenderei volentieri...

Alla domanda: “sai cucinare un uovo alla coque?”, un ingegnere risponde così:
prendo una casseruola, la riempio di acqua, la metto sul fuoco, quando l'acqua è giunta a bollitura  vi immergo l'uovo e attendo tre minuti.
Ma supponendo che l'acqua sia già sul fuoco e in procinto di bollire??
Prendo la casseruola, la svuoto nel lavello, la riempio di acqua fredda, la rimetto sul fuoco e ritorniamo al problema precedente.

Km. 38

«Fare il pellegrinaggio non vuol dire solo mettere un piede davanti all’altro; perché abbia un significato il cammino deve trasformarsi in un cammino del cuore, in uno strumento di conoscenza e di arricchimento dello spirito.»

Mettersi in cammino, promuovere il pellegrinaggio è dunque tutt’altro che una pratica nostalgica; significa donare agli uomini smarriti dei nostri giorni la possibilità di incontrare testimoni umili e preziosi di una speranza che non delude. Il pellegrino è una persona che  desidera una chiamata, una vocazione, lo spinge a partire a piedi verso  distanze percorribili in poche ore o in tanti giorni. Spesso è un modo misterioso per dire «grazie, anch’io ti amo» a San Giacomo, alla Madonna, al Signore  stesso.

Ci si sveglia presto per andare in montagna, quando è ancora notte o appaiono le prime luci del giorno, il profumo dell’aria è frizzante  e come esci di casa ti toglie il respiro. Hai superato l’attimo terribile di lasciare il letto. Pigrizia, sonno e freddo per un attimo ti facevano pensare di rinunciare. Ma  adesso sei fuori; le case sono quasi tutte buie e addormentate, senti l’aria pungente che profuma di monti e pensi che vale la pena di sentirla e ti si ravviva la certezza che sarà una bella giornata, senti già l’allegria che ti sale dentro mentre ti avvii alla macchina. Pensi alla meta dell’escursione: se è un luogo da tanto tempo sognato e sai che per te può presentare qualche difficoltà, senti che l’animo ti trema un po’ dentro, ma ti dici con determinazione «devo farcela». Con questi pensieri vai all’incontro con i tuoi compagni dell’escursione.

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