Omelia di Domenica 7 novembre 2021 - XXXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Quant’è bello l’episodio della vedova che ci ha narrato il Vangelo! Tra i tanti spunti di riflessione che offre, ne raccolgo uno. Si tratta di una particolare secondario, ma non per questo poco importante: Gesù, seduto di fronte al tesoro del tempio, osservava come la folla vi gettava monete. Dice: osservava. Gesù era un osservatore attento. E infatti in quella circostanza nessuno se non lui s’accorse del gesto di quella vedova. Egli solo seppe cogliere quanto coraggio, quanta fede, quanto generosità erano contenuti nel cuore di quella donna. E Gesù dopo aver osservato, ma faceva così anche nelle altre occasioni, se prendeva la parola non era per fare pettegolezzi, ma per segnalare che c’era in ballo qualcosa di importante. Mi chiedo: se solo Gesù seppe vedere in quella donna un grande cuore e una grande fede, noi in proposito come siamo messi? I nostri occhi dove e come guardano? Se ciò che guardiamo contiene qualcosa di importante, ce ne accorgiamo e lo segnaliamo?
XXXII Domenica
Tempo Ordinario - Anno B
In quel tempo, Gesù (...) seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Omelia di Lunedì 1 novembre 2021 - Festa di Tutti i Santi
Oggi è la festa di tutti i santi. Chi sono i santi? Non i santerellini... i santi? Quanti sono? Dove risiedono? In Cielo? Ad alcune di queste domande ha risposto la 1^ lettura della Messa, un brano tratto dall’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse. Dice: Udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo santo: una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Ecco i santi: sono una moltitudine e se ora sono in Cielo, è perché l’hanno meritato con una vita qui sulla terra vissuta nel gradimento di Dio. Sentite cosa dice un racconto ebraico.
Omelia di Domenica 31 ottobre 2021 - XXXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Amerai il tuo prossimo come te stesso. Sono alcune delle parole di Gesù ascoltate nel Vangelo. La frase ha 2 parti: ama il tuo prossimo e come ami te stesso.
> Parto da ama il prossimo tuo. Una cosa su cui non bisogna smettere di vigilare è verificare se quel che noi chiamiamo ‘amore’ lo è davvero. Ad esempio, un appello che io colgo nell’invito ad amare il prossimo da parte di Gesù, lo descrivo così: tu, per capire chi è davvero qualcuno, guardalo come tratta quelli di cui non ha bisogno. Proseguo: quanti sono i gesti di amore che compiamo solo per salvare la buona educazione! Quante volte diciamo parole di cortesia senza cortesia, parole di saluto senza calore, parole educate ma solo formali o gesti di amore senza amore!
XXXI Domenica
Tempo Ordinario - Anno B
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Il secondo è questo: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Non c'è altro comandamento più grande di questi» (...).
Omelia di Domenica 24 ottobre 2021 - XXX Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
E’ pieno di vita il Vangelo di questa S. Messa: ci offre un racconto piacevole, essenziale, vivo, pieno di movimento, di grida, di emozioni, fin di contestazioni.
1) E’ di scena un mendicante cieco che alla notizia del passaggio di Gesù lo chiama gridando: gli grida di avere pietà dei suoi occhi spenti. La gente cerca di zittirlo, ma lui non si scoraggia. E’ uno che non molla e alla faccia di chi lo vuole zitto zitto, lui grida ancor più forte. Deve alzare la voce per poter prevalere sul rumore che c’era tutt’intorno. D’altronde è così: quando è da una vita che sei disperato e d’improvviso sei innanzi a un’occasione che forse è l’occasione della tua vita, non badi alle buone maniere ma ti fai spazio con forza e ti fai sentire, a costo di essere maleducato o di indisporre qualcuno. E infatti se avete fatto caso, questo cieco è tutto esagerato: non parla, grida; non si toglie il mantello, lo getta; non si alza in piedi: balza in piedi.