L’avvicinarsi del Natale si sente, si percepisce per molti aspetti. Le luci in piazza e sui balconi delle case, le ultime verifiche prima delle vacanze, il pandoro che aspetta di essere aperto. In quest’atmosfera capita di sentirsi distanti da quello che il Natale dovrebbe significare, per questo l’annuale ritiro con Giuseppe Tondelli si rivela un’ottima occasione anche solo per pensare, farsi delle domande, andare alla ricerca di spunti e provocazioni.
Sabato 15 alle 17 è quindi iniziato il cosiddetto “Ritiro con Tondelli”, terminato poi la mattina successiva con la messa. Guidati dall’amico Giuseppe siamo passati attraverso le generazioni che hanno preceduto Gesù, lungo i luoghi della Palestina in cui queste persone vissero, scomodando addirittura il latino per giungere alla domanda Quid est veritas? – cos’è la verità? …“Bastava” spostare alcune lettere per formulare la risposta: Est vir qui adest – E’ l’uomo qui davanti a te. Una frase semplice, ma che apre mille porte.
L’incontro si è poi spostato dal latino alla tecnologia, al modo in cui essa invade ormai la nostra vita: in un lavoro di gruppo abbiamo parlato delle nostre esperienze e letto la lettera rivolta ai giovani del nuovo parroco di S.Ilario, che invita i ragazzi a vivere la fede anche come una missione, una continua apertura verso gli altri.
Gli spunti dell’ormai esperto Tondelli e le nostre idee ed esperienze si sono intersecati, si è parlato del passato, della quotidianità e del futuro, in un clima di amicizia che univa persone dai 15 ai 60 anni!
Al tavolo, poi, era stata aggiunta una sedia vuota, preparata per accogliere Gesù tra noi... pensandoci, è esattamente ciò che avviene nel Natale: ci prepariamo ad accogliere quel bambino venuto tra noi, la verità che sta qui davanti a noi.
Non mi resta quindi che ringraziare tutti e... buon Natale!