Sabato 3 marzo abbiamo avuto l’opportunità, con i ragazzi di 2a media che il prossimo 20 maggio riceveranno la S. Cresima, di passare insieme un pomeriggio e serata davvero speciali.
Guidati dall’amico Giuseppe Tondelli, ci siamo lasciati interrogare dall’importante domanda che Gesù rivolge ai suoi stessi discepoli: “Voi chi dite che io sia?”.
3 momenti di riflessione davvero intensi, intervallati da una merenda più che abbondante (evidentemente si era sparsa la voce che avremmo “sudato” parecchio!) fornita dai genitori, e una cena a base di pizza.
I ragazzi si sono lasciati coinvolgere da Giuseppe, hanno risposto alle sue provocazioni, hanno usato la testa e il cuore... ne è uscito un incontro emozionante, ricco di spunti, pieno di riflessioni e domande!
In un primo momento, seguendo Gesù sui passi del Vangelo, abbiamo conosciuto Tommaso, lui che non ha creduto ai suoi amici, ma ha voluto toccare con mano Gesù per credere che veramente fosse risorto. Ci siamo messi nei panni dei discepoli, in quelli di Tommaso e ci siamo interrogati sulla frase di Gesù “Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno”... perché Gesù dice a NOI “beati”?
I momenti di riflessione non sono stati certo noiosi, abbiamo fatto di tutto!
Abbiamo anche ascoltato una divertente canzone, sembrava una filastrocca, anche un po’ sciocca... eppure, leggendola attentamente, ne è venuta fuori una riflessione sulle diversità e sui talenti di ognuno, sul nostro gruppo e sull’amicizia che va oltre le differenze di carattere.
Momento centrale della seconda riflessione è stata una piccola sfida lanciata a tutti noi... un foglio di carta con dei segni bianchi e neri ci ha messo a dura prova, ma soprattutto ci ha fatto toccare con mano che, per comprendere davvero qualcosa, bisogna dedicargli tempo e che spesso può accadere che per vedere le cose più importanti si debba un po’ cambiare punto di vista... allora sì, le cose appaiono più chiare!
A conclusione della serata (quando gli occhi cominciavano ad essere pesanti per qualcuno...) la preghiera emozionante con i nostri bisogni e i nostri desideri e in tasca un impegno che ci accompagnerà fino alla Cresima.
Dobbiamo ringraziare Giuseppe: con la sua carica, la sua esperienza, la conoscenza del Vangelo e soprattutto la sua grandissima amicizia con Gesù, è riuscito a sconfiggere lo scetticismo dei ragazzi (“Non sarà palloso questo Giuseppe, vero?!?”) e ci ha coinvolti in una riflessione che ha toccato nel profondo tutti, ha scoperto interrogativi e ci ha conviti che, per quanto sembri faticoso, vale la pena cercare Gesù!
E poi un grazie gigante ai ragazzi che sono riusciti a tirare fuori il loro meglio, lasciandosi coinvolgere senza tirarsi indietro, andando a fondo degli interrogativi, ponendosi in modo critico ma attivo di fronte alle riflessioni... abbattendo un po’ di quella convinzione che a volte prende i catechisti... e cioè che ai ragazzi non importi nulla di nulla.
Bhè noi, sabato, siamo stati felicemente smentiti.
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