Oggi, primo giorno di Avvento, mi sembra che la Messa abbia lasciato un segno forte, una speranza rinnovata: se ciascuno di noi si mette in gioco, si possono trovare strade nuove per testimoniare la fede...
I catechisti, insieme a don Lao, durante le messe del periodo di Avvento, stanno sperimentando un nuovo modo di presentare la liturgia della Parola ai bambini. Si tratta, in sintesi, di proporre il Vangelo attraverso modalità comunicative più adatte al loro modo di vedere e conoscere Dio.
Non so dire se questa sperimentazione darà esiti positivi o meno (gli aspetti da tenere presente sono davvero tanti!) ma sicuramente chiede ai catechisti di mettersi al servizio della Parola in modo diverso e già questo offre, anche a noi adulti, una testimonianza che non può lasciare indifferenti.
Per quello che ho potuto vedere dall'esterno, preparare questo momento ha significato incontrarsi ulteriormente in settimana per individuare gli aspetti principali da trasmettere ai ragazzi,cercare di confrontare le idee, perdere le proprie per trovare un pensiero sufficientemente condiviso, mettere a fuoco gli aspetti organizzativi, dividersi i compiti, alimentare la fiducia reciproca, avere pazienza, delegare ma anche assumersi un compito...
Non è quindi frutto del caso vedere nella sala della canonica 40 bambini silenziosi e incantati dalla rappresentazione dell'annuncio dell'angelo Gabriele a Maria.
Questo difficile esercizio di lavoro insieme, portato avanti nel corso delle ultime settimane anche nella preparazione dei canti, è un grosso allenamento alla scuola di Gesù che non ci chiede tanto di fare grandi imprese quanto di impegnarci in prima persona, provando a vivere l'amore vicendevole.
E' questo l'esito che si è intravisto questa mattina, rispetto al quale bambini e grandi non possono rimanere indifferenti.
Grazie di cuore a tutti!