8 marzo 2020
Queste righe nascono dal desiderio di offrire alla comunità un pensiero che possa essere di aiuto a vivere bene il momento delicato che stiamo passando. E’ una riflessione che s’aggiunge a quanto ho scritto la settimana scorsa. E’ convinzione di noi credenti che ogni evento, sia positivo che negativo, contenga un appello di Dio. La storia insegna: per cambiare vita spesso c’è bisogno di un trauma. Chiediamoci allora: quale può essere il messaggio per tutti noi che sta dietro al coronavirus? Credo che uno sia questo. Diceva S. Agostino: “ex malo bonum”, che significa: dal male può venire del bene. Anni fa mi colpi molto la lettura di un articolo di giornale dal titolo: “Il dono delle privazioni.” La Bibbia ci ricorda che nella vita c’è un tempo per tutto, un tempo per fare le cose e un tempo per astenersi dal farle. Cosa sono il tacere, le rinunce, gli stacchi, le limitazioni alle proprie libertà, le pause, la castità, l’assenza momentanea di cose e persone, il digiuno se non forme di privazione, volte, se vissute bene, al proprio miglioramento? Ebbene, se il coronavirus ci sta imponendo delle privazioni, viviamole come un momento di crescita personale. Rimanere a casa, non andare né scuola, né in palestra, né a danza, né alle riunioni sono occasioni per avere più spazio per noi stessi, non perché siamo egoisti ma per rivedere e reimpostare tante cose di noi, alla luce della volontà di Dio. Concludo con un pensiero e una preghiera per le vittime e i tantissimi contagiati della nostra Italia e del mondo intero.
Un abbraccio