Care famiglie di Calerno, da pochi mesi sono anch’io della vostra comunità; d’ora in poi dovrò dire ‘nostra comunità’. Sono felice di questo. Quanto vorrei conoscere la storia, la tradizione e gli eventi caratteristici di questa mia nuova famiglia. Innanzitutto, come state? Come va in casa, sul lavoro, nelle relazioni? Immagino che non manchino tribolazioni e problemi, ma so anche che siamo a Natale, la ricorrenza che ogni anno viene a ricordarci che anche se qualcuno dovesse ritenersi lontano di Dio, Lui non è lontano da nessuno. Natale è il Signore stesso che si accosta a ciascuno per ascoltare e sostenere. Il Vescovo, affidandomi questa nuova parrocchia, mi chiama ad essere segno di Gesù buon pastore il quale sta dietro, sta in mezzo e sta in testa a tutte le sue pecore. Essere prete tra voi significa servire la vostra gioia, la vostra carità, la vostra vocazione. Se ce la farò, mi piacerebbe venirvi a trovare personalmente per conoscere tutto il bene che state già facendo ed averne io stesso sostegno. Voglio lasciare alla vostra riflessione le parole che il Papa ha rivolto domenica scorsa ai bambini presenti in piazza S. Pietro a Roma per l’Angelus. Ha detto: “Saluto con affetto i bambini venuti per la benedizione dei “Bambinelli”, organizzata dal Centro Oratori Romani. Quando pregherete a casa, davanti al presepe con i vostri familiari, lasciatevi attirare dalla tenerezza di Gesù Bambino, nato povero e fragile in mezzo a noi, per darci il suo amore. Questo è il vero Natale. Se togliamo Gesù, che cosa rimane del Natale? Una festa vuota. Non togliere Gesù dal Natale! Gesù è il centro del Natale, Gesù è il vero Natale! Capito?”
Famiglie di Calerno, siate benedette dal Signore! E anche voi benedite me!
Buon Natale,
don Fernando