Omelia di Domenica 13 Gennaio 2019 – II^ del Tempo Ordinario
Siamo nella domenica del battesimo di Gesù e il Vangelo ce ne ha appena parlato. Su queste parole intendo soffermarmi: discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma di colomba.
Dunque, è una colomba uno dei simboli del Battesimo.
Io questa mattina, come ho fatto con la stella dei Magi domenica scorsa, cercherò di dire qualcosa su questo simbolo.
Più volte la Bibbia menziona la colomba. Il racconto biblico della creazione si apre così: lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque (Gn. 1, 2). E nel racconto del diluvio si parla di una colomba quale segno che le acque si erano ritirate e che il brutto era passato.
Pure Gesù un giorno, parlando per immagini come gli piaceva fare, disse: siate come colombe (cfr. Mt. 10, 16).
Non so voi, io appena vedo una colomba o una tortora, la prima parola che mi viene in mente è leggerezza. Una colomba richiama la leggerezza, la scioltezza, la libertà. Mi chiedo: quando Gesù disse Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero, cosa avrà mai avrà voluto dire?
Voleva dire che sono due le forze che contendono il nostro cuore: la pesantezza e la leggerezza. Non è forse vero che passiamo giorni col cuore pesante e giorni col cuore più risollevato? Bene, Gesù nel parlare di carico leggero voleva dire che era venuto nel mondo per caricare il nostro cuore di leggerezza, non di pesantezza. Provo ad approfondire un poco questa tema.
> C’è una frase di S. Paolo che dice: portate i pesi gli uni degli altri. Che è come dire: ogni volta che ti aiuto a portare un peso che grava sul tuo animo, io ti alleggerisco. Fece così il Cireneo con Gesù, il quale non sentendo più su di sé la pesantissima croce, tirò un po’ di sollievo.
Tante mamme, innanzi al proprio bimbo che sta male, dicono: Quanto darei per prendere su di me il male che hai. Ecco cosa significa alleggerire la vita: prendere su di sé un peso, una tribolazione, un assillo che grava sull’animo di una persona a noi cara, per farla star meglio.
> 2^ cosa - Leggerezza è la capacità di rendere leggere le situazioni pesanti. Quando in casa tua o sul lavoro o nelle tue amicizie riesci ad impedire che un problema divenga una tragedia o che una conversazione sconfini in grida, questa è un’operazione di alleggerimento, che ripristina un clima meno pesante, più vivibile e
più sopportabile. Quante volte nelle nostre case c’è bisogno di persone (tante volte sono le mamme) che alleggeriscano, che sdrammatizzino, che riportino a tranquillità una situazione tesa.
> 3^ cosa - Nella vita di noi tutti c’è bisogno più di togliere che di aggiungere: anche questo è un alleggerire la vita. Fece così anche Gesù, di cui San Paolo dice: spogliò se stesso per divenire in tutto simile a noi.
Due anni fa con due parrocchiani sono stato in una Pieve in Toscana.
All’ingresso c’era un cartello con su scritto: ogni uomo ha bisogno di tre cose: un pezzo di pane, un po’ di affetto e di sentirsi a casa.
L’ho trovata una gran bella e sintetica descrizione di quel carico leggero di cui parla Gesù.
Anch’io ho coniato una mia sintesi, è però fatta di quattro cose: l’essenziale nella vita è Dio, l’amore per qualcuno, l’attenzione ai più sfortunati e qualche amicizia buona; tutto il resto è secondario.
Usciamo da Messa questa mattina con questa decisione: buttar via alcune cose inutili dalla nostra vita.
Penso a S. Francesco che gettò via i suoi abiti, e con essi il tipo di vita che stava conducendo, in quel modo ritrovò la sua vita, nuova di zecca, più splendente di prima.
Anche tante storie d’amore partono leggere per poi appesantirsi. Fateci caso: all’inizio di una storia d’amore tra i due si è delicati, attenti, umili, rispettosi. Poi cammin facendo qualcosa s’inquina: si acquista un ruolo, si diventa sempre meno umili e meno alla pari, sorge un po’ di potere uno sull’altro, si comincia a fare un po’ i prepotentelli e così c’è chi arriva a sciupare tutto.
Concludo... Signore, se un giorno hai detto ‘siate come colombe’, aiutaci ad avere la loro scioltezza, la loro libertà e la loro leggerezza.