Omelia di Mercoledì 01 Gennaio 2020 - Maria SS.ma Madre di Dio
Vi benedica il Signore e vi custodisca. Il Signore faccia risplendere su di voi il suo volto e vi faccia grazia. Il Signore rivolga a voi il suo volto e vi conceda pace. Queste belle parole sono gli auguri di Mosè a nome di Dio che abbiamo sentito nella 1^ lettura della Messa. Gli auguri, fateci caso, sono sempre parole proiettate sul futuro. Se ti auguro qualcosa è perché auspico per te un futuro bello. Fare gli auguri sottintende che alla domanda: val la pena vivere? la risposta sia sì. Queste parole di Mosè dunque sono auguri benedicenti, auguri di una vita buona e bella. Ho fatto una cosa: ho provato a mettermi nei panni di Mosè e, riascoltando i suoi auguri, ho provato a tradurli per noi con un linguaggio più attuale. Sono scaturiti 6 auguri che il Mosè di oggi, ci rivolgerebbe.
1° - Vi auguro che comprendiate che la vita ha più bisogno di essere allargata che allungata. E per allargare la vita intendo la sua apertura, la sua missionarietà, la sua attenzione ai tanti che non stanno bene. La vita non è una questione di durata, ma di qualità. La medicina si sta adoperando per allungare la vita e ce la sta facendo, la fede invece aiuta la vita ad allargarsi, affinché raggiunga le gioie e i dolori di ogni essere umano, compreso il più lontano. Tempo fa, nell’ascoltare la testimonianza di un missionario, mi colpì questa sua frase: finché Dio mi darà vita, cercherò di andare sempre più lontano, là dove nessuno vuole andare.
2° - Vi auguro che comprendiate che il senso della vita non sta solo in quello che avete o in quello che riuscite ad ottenere, ma anche in quello per cui siete disposti a rinunciare. Vivere è capire che non si riesce ad ottenere tutto, ma che la vita va presa così com’è, pronti anche a rinunce e, perché no, a rimetterci pure. Non c’è scelta. A qualcosa bisogna rinunciare. E’ una regola importante della vita. Amare è anche amare in perdita.
3°- Vi auguro che vi accorgiate che dispiacersi di ciò che non s’è potuto fare non è così importante come dispiacersi di quanto si poteva fare e non è stato fatto. Saremo chiamati a rendere conto a Dio di tutto il bene che non abbiamo fatto.
4° - Vi auguro che comprendiate che a non avere alcun scopo nella vita è una grande povertà. Chi non è mosso da un ideale, da un sogno, da una missione è il più povero di tutti.
5° - Vi auguro che comprendiate che non si riesce a vivere senza combattere. Nella vita di S. Antonio si racconta che un giorno il santo disse al Signore: Signore, dov’eri? Perché non mi hai soccorso fin dall’inizio per porre fine alle mie sofferenze? E il Signore: Antonio io c’ero, ma aspettavo di vederti combattere. Recita un antico detto: la vita è come una scala a pioli, non si può salire con le mani in tasca.
6° - Vi auguro che comprendiate che niente nella vita è importante e conta quanto Dio. Vivere in società con Lui dà la certezza di trovarsi non in un vicolo cieco, ma luminoso. Essere credenti significa cogliere che Egli è, nelle nostre vite, presente e operante e che a noi spetta riconoscerlo, assecondarlo, fargli strada, andargli dietro. Ed è proprio perché c’è Dio che val la pena riprendersi, ricominciare, tentare sempre di nuovo. Una delle cose più belle di Dio è questa: è vero che per tutti è possibile andare all’inferno, ma non sarà facile, perché un Padre buono come lui farà di tutto per impedirlo.
Ecco, mi fermo: sono 6 pensieri augurali che traducono per noi, oggi, gli auguri che ci ha rivolto Mosè nella 1^ lettura.
Il Signore allora ci faccia capire che il segreto per vivere bene il 2020 è mettersi in società con lui.