Omelia di Domenica 19 Gennaio 2020 - II Domenica del Tempo ordinario, Anno A
Vi parrà strano, ma questa mattina veniamo aiutati a comprendere la Parola di Dio da 2 animali, 2 animali gradevoli: l’agnello e la colomba. Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, l’agnello di cui si parla fa riferimento a Gesù (Ecco l'agnello di Dio che toglie il peccato del mondo), mentre la colomba fa riferimento allo Spirito Santo (Ho contemplato lo Spirito Santo discendere come una colomba dal cielo e rimanere su Gesù). Ora, se per indicare Gesù e lo Spirito Santo, la sacra scrittura, tra i tanti animali, sceglie questi due, una ragione c’è e noi adesso cercheremo di scoprirla.
1) Parto dall’agnello. Non un leone, non un drago, non una vipera, … un agnello. Un agnello è mite, senza pretese, ha un volto talmente dolce da far tenerezza. Se il Figlio di Dio viene accostato a un agnello, tutte le idee su Dio che lo mostrano dominatore o combattente o amante delle prove di forza sono fuorvianti. Se il mondo dice: La realtà è dura, imponiti, fatti valere, prendi ciò che è tuo e anche quello che non lo è, al contrario, la Parola di Dio sceglie la mitezza per indicare sia Dio che il vero credente. Gesù arrivò a dire Beati i miti, cioè i disarmati, i non violenti, gli inermi. Per Gesù il mondo appartiene non a chi lo conquista ma a chi lo rende migliore. Aggressività, prepotenza, intolleranza, arroganza, durezza, bullismo... son tutte parole legate al campo della violenza e dell’istinto. Al contrario, mitezza sta per gentilezza, dolcezza, non violenza, rispetto. Mitezza è preferire la pace con l’altro alla vittoria sull'altro. Mitezza non è arrendevolezza, è la forza della mansuetudine. Ho letto l’altro giorno queste parole: quando sei innanzi a due spiegazioni, scegli la più chiara. Quando sei innanzi a due racconti, scegli il più semplice. Quando sei innanzi a due parole, scegli la meno appariscente. Quando sei innanzi a due mali e non puoi evitarli, scegli il minore. Fece così S. Francesco, che chiamò in suoi seguaci frati minori. E così facendo indicava loro la piccolezza quale via da seguire. Ecco la lezione di vita che ci viene dall’immagine dell’agnello.
2) Passo adesso al 2° animaletto, la colomba. Non so voi, io appena vedo una colomba o una tortora, è la leggerezza che mi viene in mente. Oggi, fateci caso, abbiamo molto: molti oggetti, molte relazioni, molte opportunità. Ora, se ci teniamo tutto, la vita si fa pesante. Le persone leggere invece sono quelle che vivono con lo stile dei viandanti, dei pellegrini, con uno zaino di poche ed essenziali cose per vivere. Tutti noi abbiamo bisogno di appena 4 cose: Dio, l’amore di qualcuno, l’attenzione ai più sfortunati e qualche amicizia buona. Tutto il resto è secondario. In tema di leggerezza S. Paolo nella Bibbia offre uno spunto bello di riflessione, dice: portate i pesi gli uni degli altri. Che è come dire: ogni volta che ti aiuto a portare un peso che grava sul tuo animo, io ti alleggerisco. Fece così il Cireneo con Gesù, il quale non sentendo più su di sé la pesantissima croce, tirò un pò di sollievo. Pure io provo sollievo quando in campeggio, durante una salita in montagna, avendo sulle spalle uno zaino pesante, qualcuno sapendo della mia non più giovane età, mi dice: Dai don, dammi lo zaino, te lo tengo io per un po’. E cosa accade? Che un vero e proprio sollievo mi attraversa. Tante mamme, innanzi al proprio bimbo che sta male, dicono: Quanto darei per prendere su di me il male che hai. Ecco cos’è l’alleggerimento: è prendere su di sé un peso, una tribolazione, un assillo che è sul groppone di una persona a noi cara, per farla star meglio. Leggerezza è la capacità di rendere leggere le situazioni pesanti. Quando in casa o sul lavoro o nelle tue amicizie riesci ad impedire che un problema pesi troppo o che una tragedia deprimi tutti o che una conversazione sconfini in grida, questa è un’operazione di alleggerimento, che ripristina un clima meno pesante, più vivibile e più sopportabile. Quante volte nelle nostre case c’è bisogno di persone (spesso sono le mamme) che alleggeriscano, che sdrammatizzino, che riportino a distensione una situazione tesa. E allora dico: se sono 2 le forze che contendono la nostra vita - la pesantezza e la leggerezza – bisognerebbe che come su Gesù, anche su di noi scendesse una colomba, cioè lo SS a levarci di dosso la pesantezza per introdurci in una vita più sciolta, più leggera e più vivibile.
Dato che in ogni Messa scende su di noi lo Spirito Santo facciamogli presente che è questa l’operazione di cui abbiamo bisogno.