Omelia di Domenica 16 Febbraio 2020 - VI Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Puntualmente, ogni domenica il Signore ci offre la luce della sua Parola e a noi non resta che lasciarci illuminare. Nelle parole di Gesù appena ascoltate colgo 3 spunti di riflessione.
1) Chi si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto a giudizio. Chi poi gli dice stupido, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice pazzo, sarà destinato al fuoco della Geènna. Qui Gesù ci ricorda il peso delle parole. Le parole, soprattutto alcune, non lasciano mai le cose come sono, ma scuotono, in bene o in male. Un esempio: c’è chi, sentendosi dire ti lascio, impazzisce e chi, sentendosi dire ti amo, tocca il cielo dalla gioia. Si dice: fatti e non parole. Non è così, certe parole sono fatti, anzi sono più pese dei fatti, sono macigni.
Il Vangelo ci ricorda che la questione ‘parole’ è molto importante e da esse può dipendere fin il nostro destino eterno. Infatti l’espressione fuoco della Geenna fa riferimento al ‘rischio-inferno’. Che esagerazione, potrebbe dire qualcuno. E invece no, perché certe parole uccidono, non il corpo ma il cuore. Infatti c’è chi dice: avrei preferito una sberla alle parole che m’hai detto. Il Vangelo paragona l’inferno alla Geenna, perché a quei tempi la Geenna era l’immondezzaio/la discarica di Gerusalemme. La Geenna era quel vallone alla periferia di Gerusalemme, dove si bruciavano le immondizie della città, da cui saliva perennemente un fumo acre e cattivo. E Gesù vuol dire: se tu disprezzi e insulti il fratello, fai della tua vita una spazzatura, rendi te stesso un immondezzaio. Gesù dunque questa mattina ci dice: occhio alle parole che usate! Per esempio, tra amici e tra sposi non si devono sentire certe parole, semmai poi scusandosi dicendo: Ma lo sai che ho detto per scherzo! No, non si fa così. Tra coniugi, tra fidanzati, tra genitori e figli, parole come cretino/vigliacco, non si devono nemmeno pensare. Quando ci si vuole bene ci si tratta bene.
2) Io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Cioè, quando ti avvicini a una persona, chiediti: che intenzioni ho? Intendo catturarla? Servirmene? Possederla? O al contrario, ho verso di lei ho un cuore pulito, rispettoso e cerco il suo vero bene? Nel mio rapporto di coppia, so disciplinare la mia affettività e sessualità? Nella sessualità ho presente che l’altro è qualcuno e non qualcosa? Evito nel mio rapporto di coppia che ci sia un dominato e un dominatore? Il messaggino quotidiano che ieri mattina ho inviato a tanti giovani è stato: non è l’amore il problema, il problema sono gli individui. Nell’amore vero, un abbraccio tra corpi è un abbraccio di anime, di cuori. Insomma, c’è un solo dovere nella vita: amare. Un amare fedele e che non tradisce, un amare che resta e che non fugge, un amare liberante e non possessivo, un amare che si lascia invadere dall'amore di Dio. Chi si mette su questa strada non sbaglia. Cos’è in fondo l’adulterio? E’ sequestrare una persona che sta facendo un suo cammino con un’altra persona. Vigiliamo su una cosa: ci può accadere di amare ciò che ci fa male e invece dovremmo imparare ad amare ciò che fa il nostro bene.
3) Sia il vostro parlare sì sì, no no. Cioè: hai detto sì? Che sia sì davvero. Hai detto no? Che sia no davvero. E cioè: esci dalla doppiezza, getta la maschera, non ingannare mai nessuno, non fingere nell’amore, sii trasparente come l’acqua dei ruscelli alpini. Siamo chiamati a vivere, non a recitare. Quante persone sono maschere! Mi viene in mente quanto diceva a noi ragazzi un mio educatore del Seminario: Quando venite colti nei guai, anziché arrampicarvi sugli specchi, che non ci saltate fuori, dite la verità. Nella vita di coppia ad es. l’amore più che perfetto deve essere sincero. La perfezione è solo di Dio. Poi, se è anche sempre più perfetto, tanto meglio. Nessuno può dire: la mia vita è perfetta, ma: la mia vita è bella, sì. La felicità non è legata alla perfezione, ma alla bontà delle nostre scelte.
Gesù, quanta ricchezza ci viene offerta questa mattina dal tuo
Vangelo: aiutaci a tornare alle nostre case con una decisione presa.