Omelia di Mercoledì 25 Marzo 2020 - Solennità dell'Annunciazione, Anno A
Non temere Maria! Ecco alcune parole, tra l’altro molto attuali, del vangelo di questa S. Messa. Non avere paura, Maria!
> Non so se lo sappiate, i biblisti hanno contato quante volte nella Bibbia ritorna l’espressione non avere paura! Ne è venuta fuori una cifra molto curiosa, fin misteriosa: 365 volte, proprio come 365 sono i giorni dell’anno. E’ come se ogni giorno la Parola di Dio raggiungesse il nostro risveglio mattutino con questo particolare buon giorno da parte di Dio: non avere paura! Tutte le mattine Dio ci dice: non avere paura! Parole che possiamo rendere così: non gettare la spugna; non accettare di arrenderti; sappi che il mondo è destinato a precipitare in Dio, non nel baratro. E perché Dio non ci vuole nella paura? Ma perché la paura è più contagiosa di un virus, la paura rende egoisti, ti fa ripiegare. Se hai paura sei bloccato e non vai avanti, se hai paura non ti sposi, non ti fai prete, non inizi nessuna avventura, non fai nessuna scelta coraggiosa.
> A proposito di scelte coraggiose, c’è chi contrappone la paura al coraggio. E’ sbagliato! Non è vero che se sei pauroso è perché non sei coraggioso, e viceversa. Al contrario, il coraggio c’è perché c’è la paura. Il coraggioso è uno che ha paura, ma alla faccia della sua paura va avanti lo stesso. Anche il coraggioso trema, ma non s’arresta. Il coraggioso sente fremere dentro di sé la paura, ma non se ne lascia condizionare. L’altro giorno, nel pensiero che invio ogni mattina a tanti, ho scritto: provo anch'io paura, molte volte, ma ce la metto tutta per non permetterle di sedersi a tavola con me, di mangiare nel mio piatto e di regnare nel mio cuore.
> Voglio riferirvi una cosa interessante che ho sentito. Nella nostra esistenza siamo accompagnati da 2 cagnolini, uno è la paura, l’altro è la speranza. Il cane al quale più dai da mangiare diventa sempre più grande. L’altro rimane piccolo. Che è come dire: se io alimento la paura, se le dò ascolto, attenzione, ragione, se la nutro, essa continuerà a crescere. Se invece custodisco e scommetto sempre di più sulla speranza, sarà questa a crescere dentro di me.
> Penso che lo sappiate: mentre il Vangelo di Luca narra l’annunciazione dell’angelo a Maria, il Vangelo di Matteo narra l’annunciazione dell’angelo a Giuseppe. Ora, anche nel racconto di Matteo ci sono le parole non temere, sono però messe così: non temere Giuseppe di prendere con te Maria. Qui, rispetto al Vangelo di Luca, c’è una differenza, o meglio un invito: l’invito a non temere di prendere con noi Maria. Maria non solo non va temuta, va presa con noi per introdurla nella cerchia delle persone a noi più care, per poterla invocare, sentirla vicina e beneficiare della sua premura materna. E’ da quest’invito che è nata la devozione mariana. Cosa sono l’Ave Maria, la Salve Regina, il rosario se non un modo per tenere presso di noi Maria?!
E allora, adesso, proprio per tenercela appresso, le rivolgiamo questa preghiera.
Maria, madre nostra, tu sai perfettamente il momento di prova che il mondo sta vivendo. Se è vero che nell’emergenza tanti tirano fuori il meglio, fa che questo accada. Madre santa, se il tuo Figlio Gesù poté piangere l’amico Lazzaro, morto, qui da noi, oggi, tante famiglie non possono nemmeno piangere i loro morti, né accompagnarli alla sepoltura. Maria, stacci vicino anche perché il demonio mira a entrare nelle nostre paure per farci compiere scelte di paura e non di speranza. Maria, una delle cose più belle di questa emergenza è vedere persone che amano gli altri più di se stesse (mi sto riferendo ai medici e agli infermieri). Cosa sono questi se non esempi di santità! Maria, questo tempo di prova ci sta insegnando che nessuno si salva da solo, che tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri, che la salvezza mia non dipende solo dai miei atti ma anche da quelli di altri. Stiamo imparando che ‘tutti siamo uno’ e questa fu proprio la preghiera di Gesù la sera prima di morire. Maria, se la storia c’insegna che per cambiare vita abbiamo spesso bisogno di un trauma, aiutaci a cogliere l’appello di Dio contenuto in quest’emergenza.