Omelia di Domenica 2 Agosto 2020 - XVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
C’era un ragazzo, ebreo, che aveva molti interessi e curiosità. Era da mesi che in casa, e fuori, sentiva parlare di un certo Gesù di Nazareth. Ne sentiva parlare come di un uomo speciale, fascinoso, che nel parlare incantava. Bè, un bel giorno venne a sapere che questo Gesù era nei paraggi e lui allora non volle assolutamente perdersi quest’occasione. Disse tra sé e sé: Io lo vado a vedere! Anche per poter dire agli amici: Io l’ho visto! Essendo un ragazzo organizzato e previdente, sapendo che Gesù era, sì, nei paraggi ma non proprio dietro l’angolo, si fece preparare dalla mamma un po' di merenda. La mamma gli preparò il fagottino e sull’uscio di casa lo salutò come fanno tutte le mamme: Sta attento e non fare tardi!
Il ragazzo partì e in poco tempo arrivò dov’era Gesù: c’era già tantissima gente. Lui si fece spazio e riuscì ad arrivare fin in 1^ fila, a pochi metri da Gesù. Nell’ascoltare Gesù, il ragazzo diceva tra sé e sé: Ma quant’è bravo! Finito Gesù di parlare, il ragazzo, essendo lì vicino, rimase colpito da un botta e risposta tra gli apostoli e Gesù. Sentì gli apostoli dire: Il luogo è deserto ed è ormai tardi; Gesù congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare. Un modo per dire: ma lasciamoli perdere, che s’arrangino! Tocca sempre a noi, Gesù, risolvere i problemi di tutti? Gesù rifiutò questa proposta e disse: No, non li lasceremo tornare a casa così. Il ragazzo allora, che sentì tutto, tirò per il vestito uno degli amici di Gesù per dirgli che lui un po' di cibo l’aveva. D’accordo, erano solo 5 pani e 2 pesci e lì c’erano migliaia di persone, ma era tutto quel che lui aveva. La disponibilità del ragazzo venne apprezzata da Gesù, il quale con decisione disse agli apostoli: Portatemeli qui. Ebbene, fu grazie alla merenda del ragazzo che Gesù fece il miracolo, sfamando così tutti.
Ecco con mie parole il Vangelo di questa 1^ domenica di agosto. Ora, tra i vari spunti di riflessione che il brano offre, ne scelgo uno.
Dice il testo: Gesù sentì compassione per loro. Queste parole dicono che il miracolo dei pani nacque dalla compassione di Gesù. Gesù d’altronde era così: davanti a folle bisognose si commuoveva. E quindi anche in quella occasione si commosse e si mosse. C’è una bella frase di d. Luigi Ciotti: Non basta commuoversi, bisogna muoversi. Gesù non fece come facciamo noi quando innanzi a certe scene televisive di bimbi del 3° Mondo, scheletrici, su cui si possono contare una a una le costole, disidratati e affamati, ci freme il cuore ma poi tutto si ferma lì. Gesù invece, innanzi a quella folla, al commuoversi fece seguire il muoversi. Commuoversi e muoversi, ecco le 2 parole che dobbiamo portarci a casa da questa Messa. Io guardo sempre con piacere chi si commuove, o leggendo un libro o guardando un film a ascoltando una canzone o fissando gli occhi di un bimbo o contemplando un crocifisso. E’ sempre bello vedere chi lascia trapelare un po’ di umanità, e la commozione è uno dei volti più belli dell’umanità delle persone. Commuoversi è una delle poche cose che tiene vivi. La compassione rallegra 2 persone: chi la esercita e chi la riceve. La compassione, essendo un volto dell’amore, non è un lusso, è una necessità. Senza commozione e compassione le relazioni s’impoveriscono assai. Che cosa c’è di meglio del lasciarsi trafiggere il cuore innanzi a scene di bisogno per poi inchinarsi e alleviarle!? Dice la Bibbia: Guai a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Insisto, commuoversi, come occorre, non basta. Ecco perché a tutti coloro che amano disquisire, contemplare, ascoltare, leggere, meditare, fare omelie, è rivolto questo appello: Dio ci liberi dalla saggezza che non si commuove, dalla filosofia che non diviene concretezza, dalla grandezza che non s’inchina per tendere la mano. Vorrei che notaste l’inizio del brano: Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla... Dunque, Gesù quel giorno aveva ben altri progetti, ma, appunto, vedendo quella scena cambiò i suoi programmi.
Gesù, ci è stato utile riflettere sul brano dei 5 pani e 2 pesci. Aiutaci, ogni volta che siamo di fronte a persone ferite dalla vita, a comportarci come ti fosti comportato tu quel giorno, quando ti trovasti davanti quei “5000 uomini senza contare donne e bambini.”