Omelia di Martedì 8 dicembre 2020 - Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Chi conosce la Bibbia sa che in tante sue pagine è di scena un Angelo. E’ il caso del Vangelo di questo solenne giorno, 8/XII: è una pagina che ci rimanda al giorno in cui fu detto a Maria che sarebbe diventata la madre di Gesù. Ricordo che l’8/XII di un anno fa vi parlai di angeli. Bè, questa mattina vorrei continuare quella riflessione. Innanzitutto colpisce che sia stato un angelo il 1° pensiero che Dio ebbe riguardo al come far sapere a Maria di Gesù. Mi son chiesto: se un Angelo interloquì con Maria, la stessa cosa non potrebbe accadere anche a noi? Risposta: Certo, anche se non con le medesime modalità.
> Gli angeli sono Dio che si comunica. Non sono una favola e nemmeno un’idea, sono un amore: gli angeli sono quei tipici esseri che mai si interessano di sé, ma sempre degli altri, esistono per essere luce per qualcuno. Sono amici di Dio che ci aiutano a scoprire la parte di noi, più vera. Trovo stupenda questa cosa: Dio colloca nella vita di ognuno un prete o un genitore o uno zio o un nonno o una suora o un amico o un educatore, il cui esempio e la cui parola sono per noi una luce, una grazia, una benedizione, una speranza… un Angelo.
> Nella Bibbia è scritto: Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino. Abbi rispetto della sua presenza, dà ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui. Se tu dai ascolto alla sua voce, egli camminerà alla tua testa. Queste parole significano che tutti noi siamo custoditi, che abbiamo un angelo che veglia su di noi. Non sappiamo che forma abbia: un giorno è un amico, un altro giorno è un prete, un altro giorno ancora è un genitore o il nonno o la zia. Nel fidanzamento e nel matrimonio uno dovrebbe essere l’angelo dell’altro. L’angelo, ovvero colui o colei che Dio ci ha messo accanto, combatte le nostre stesse battaglie, perché ci vuole al sicuro e nella verità. Angeli del fango è l’espressione con cui vengono designati i volontari che soccorrono le zone alluvionate (v. quanto sta accadendo in tante parti d’Italia in questi gg.). Quando ero bambino credevo in un angelo custode invisibile accanto a me, con tanto di ali e piume. Ora so di averlo nelle tante persone che mi custodiscono e vogliono il mio bene. Quando studiavo in Seminario, uno dei nostri sacerdoti educatori amava dirci: Ragazzi, se tenete a diventare preti di qualità, fin da adesso imparate ad essere un angelo per qualcuno.
> Se la mia esperienza può servirvi, voglio dirvi che ho sempre avuto la consapevolezza di una mano invisibile, di un angelo-guida che per amore di me, mi ha o frenato o spinto in avanti o consolato. Avvertire tale presenza è come quando ti senti attorniato da un vento leggero. Non riesci a vederlo, ma lo senti, e sai che è li. Un antico testo ebraico dice: Ogni filo d’erba ha un proprio angelo che lo incoraggia e gli sussurra: Cresci! Bè, se è così di un filo d’erba, a maggior ragione di noi. Racconta il Vangelo di Luca che la sera prima di morire, mentre Gesù soffriva nel Getsemani, cito testualmente un angelo dal cielo gli apparve per confortarlo. Ciascuno allora, sia consapevole di questa presenza, che è, ripeto, la personificazione della premura con cui Dio ci accompagna. Vi racconto un episodio che ho vissuto di persona. Era il 6 febbraio 2010, ero parroco a Correggio. Nella Basilica di S. Quirino feci il funerale di un bimbo piccolo morto tragicamente. La mamma si portò al microfono e singhiozzando disse: Il mio bambino d’ora in poi si chiama Isacco. Nella Bibbia Isacco è ricordato per un episodio particolare: è stato salvato e risparmiato dall’ uccisione, grazie all’intervento di un angelo. Ecco, ora io chiedo al mio piccolo di essere questo angelo, che fermi tutte le cause di morte tragica di ogni bimbo. Caro angioletto mio, sii custode della vita e dell’integrità di tutti coloro che sono bimbi, come bimbo sei stato tu.
> Mi avvio a conclusione rifacendomi al finale del Vangelo: e l’angelo si allontanò da lei. Diciamo: Maria, noi a differenza di te non possiamo permettere che il nostro Angelo se ne vada da noi, ne abbiamo troppo bisogno. Ti chiediamo: aiutaci ad essere un angelo per qualcuno a noi vicino. Sarà un modo per ringraziare Dio dell’angelo che ci ha messo accanto.