Omelia di Domenica 4 aprile 2021 - Domenica di Pasqua
Un pensiero mi ha accompagnato in questi giorni: alla nostra società interessa ancora la notizia della risurrezione di Gesù? O è una notizia che non fa più notizia? Vivere con o senza la resurrezione, cosa cambia? Domande grosse, proprio da giorno di Pasqua. Io sono testardamente convinto che la resurrezione di Gesù rimanga la notizia più bella e più utile in assoluto. Perché? Perché, risorgendo, Gesù ci ha come detto: Grazie alla mia resurrezione, nulla è più definitivamente perduto, nulla è più definitivamente chiuso, a nessuno più si deve dire ‘per te è troppo tardi’ o ‘per te la musica è finita’ o ‘per te i giochi sono fatti’. Quando tutti ti dicono Rinuncia! Gesù risorto ti sussurra: Prova ancora una volta. La tristezza vera non è quando rientri a casa e non sei atteso da nessuno, ma quando sei tu a non attendere più nessuno. Se trovi in casa il camino spento, lo accendi e basta, ma è ben più grave se sei tu che non lo vuoi più accendere. Bene, la resurrezione di Gesù è una forza, un’energia, capace di farti vibrare la vita, di farti coltivare sogni, di riaccendere in te la speranza. Chiediamoci: riusciamo noi credenti a trasmettere, a far passare, a far capire tutto questo?
Mi ha sempre dato da fare una frase di Nietsche: Non è vero che Cristo è risorto, se no i cristiani avrebbero un’altra faccia. 6 anni fa moriva un gesuita a me molto caro, p. Silvano Fausti, il quale disse un giorno: Se t’incontri con la luce, hai luce; se t’incontri col fuoco, bruci; se t’incontri con l’acqua vieni bagnato. Così l’incontro col Risorto: ti fa risorgere alla sua vita. Comprendiamo allora che quel che è decisivo non è solo la risurrezione di Cristo, ma che grazie ad essa anche noi diventiamo dei risorti, anche la nostra vita diventa una vita risorta, anche nella nostra storia personale avvengono esperienze di risurrezione. Ora, tutto ciò deve avvenire, se no non serve a nulla dire che è importante la risurrezione di Cristo. Una resurrezione di Cristo che non ha nulla da dire alla mia vita a che serve? Una religione che non intercetta le cose più vere che mi abitano, a che serve? La religione serve, se serve. Facciamo una cosa: guardiamoci negli occhi noi cristiani, perché se il nostro volto è luminoso, allora sì che la notizia della resurrezione di Gesù torna ad essere la vera notizia. La gioia sui nostri volti è la miglior servizio che possiamo rendere alla resurrezione di Gesù.
> E infatti non è un caso che il Vangelo ci abbia appena riferito di una corsa avvenuta il mattino di Pasqua. Dice il testo evangelico: Correvano insieme Pietro e Giovanni, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro. Che bisogno c'era di correre? Non c’era un treno da prendere. Perché tutti correvano quel mattino? Una sola è la risposta: l'amore. Chi ama corre, è chi è spento che sta fermo. L’amore ha sempre fretta, l’amore è sempre in ritardo sul raggiungere l’amato. L' amore di Maria Maddalena bruciò tutti quel mattino e giunse al sepolcro quando era ancora buio. Chi corre ha un fuoco dentro, chi è di fretta ha qualcosa che gli brucia dentro… ecco cosa dona la resurrezione di Gesù: una ragione per vivere, un motivo per correre, una fuoco che fa accelerare.
> Dunque, quel mattino di Pasqua fu una grande scuola di vita. E però ci volle un angelo a rimettere in moto tutto. Un Angelo che disse: So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andatelo a dire ai suoi discepoli. Quante volte nella Bibbia è detto che è un Angelo a rimettere in moto le cose. a fermare la mano di Abramo su Isacco. Fu un Angelo a dire Giuseppe che faceva bene a prendere Maria in sposa. Fu un Angelo a dire a Maria che sarebbe diventata la madre del Messia. Ebbene, anche il mattino di Pasqua fu un Angelo a mettere in moto la macchina dell’annuncio della resurrezione. E quando alle donne disse: perché cercate tra i morti colui che è vivo? voleva dire che Gesù va cercato non dove c’è spegnimento, morte, pessimismo ma dove c’è vita, speranza, futuro, coraggio. Gesù è ovunque, eccetto che fra le cose morte. Guardiamoci attorno a modo: tutti abbiamo non lontano da noi un angelo, capace di rimettere in moto le cose più belle che ci abitano.
Gesù, grazie del dono della tua resurrezione. Siamo qui a Messa per ricevere da essa le energie di vita, di speranza, di coraggio e di abbandono a Te, che essa possiede. Gesù non staccarti mai, per nessuna ragione, da noi.