Omelia di Domenica 25 luglio 2021 - XVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
C’era un ragazzo, ebreo, che aveva molti interessi e curiosità. Era da mesi che in casa, e fuori, sentiva parlare di un certo Gesù di Nazareth. Ne sentiva parlare come di un uomo speciale, fascinoso, che nel parlare incantava. Bè, un bel giorno venne a sapere che questo Gesù era nei paraggi e lui allora non volle assolutamente perdersi quest’occasione. Disse tra sé e sé: Lo voglio vedere! Anche per poter dire agli amici: Io l’ho visto! Essendo un ragazzo organizzato e previdente, e sapendo che Gesù era, sì, nei paraggi ma non proprio dietro l’angolo, si fece dare dalla mamma un pò di merenda. Partì e in poco tempo arrivò dove era Gesù: c’era già tantissima gente, si fece spazio tra le persone e riuscì ad arrivare fin in 1^ fila, pensate, a pochi metri da Gesù.
Era contento e trepidante. Mentre Gesù parlava, diceva tra sé e sé: Ma quant’è bravo! Quando Gesù ebbe finito di parlare, il ragazzo, essendo lì vicino, riuscì a captare una frase di Gesù: Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare? Sentendo così, il ragazzo tirò per il vestito uno degli amici di Gesù - Andrea - per dirgli che lui un pò di cibo l’aveva. Andrea vide cosa aveva (5 pani e 2 pesci), ma lì c’erano migliaia di persone a cui provvedere. Andrea comunque riferì la cosa a Gesù: Gesù, c’è qui un ragazzo che dice d’avere 5 pani d’orzo e 2 pesci; ma che cos’è questo per tanta gente? Ed ecco la sorpresa: Gesù gli disse che quei 5 pani e 2 pesci gli andavano benissimo e quindi chiese che gli venissero portati. Se ne servì per fare il miracolo. Ecco con mie parole il Vangelo di quest’ultima domenica di luglio. Tra i diversi spunti di riflessione che il racconto offre, ne scelgo uno, che descrivo così: se con pochi pani e pesci Gesù riuscì a sfamare migliaia di persone, e cioè se dal poco Gesù sa ricavarci il molto, beh, facciamoci caso, la vita cristiana procede proprio così. Mi spiego con esempi.
- Oggi pomeriggio ci sarà qui in chiesa un Battesimo: un po’ d’acqua sul capo e in quel bimbo prende il via la vita di Dio.
- Poco meno di 3 mesi fa, un goccio d’olio benedetto sulla fronte dei nostri ragazzi di 2^ Media e su di loro è sceso lo Spirito Santo.
- Tra qualche minuto, l’ostia e le particole presenti qui sull’ altare divengono presenza viva e reale di Gesù.
- Nel 3° sec. d.C., in Egitto, colui che poi diventò S. Antonio abate, passando per caso da una chiesetta e sentendo le parole del Vangelo Và, lascia tutto e poi vieni e seguimi, rimase come folgorato. Uscì di chiesa e seguì subito alla lettera quelle parole evangeliche, divenendo quel santo straordinario che sappiamo. Aveva 20 anni.
- Ultimo esempio, il più toccante. Mesi fa, durante una serata di condivisione di esperienze (online), un giovane chiede: Se io volessi cambiare questa mia vita un po’ troppo banale, cosa dovrei fare? Il prete presente così disse: Ti rispondo dicendoti quel che è accaduto a me. Non ero ancora ventenne, visitai un reparto oncologico per bambini. Uscendo, ho pianto. Quel giorno decisi di fare il prete. Pensate, da una visita di 10 minuti in un reparto di oncologia per bambini ne è scaturita una vita interamente dedicata a Dio e al bene.
> Ora, tutti questi esempi mettono in luce una caratteristica della vita cristiana: la sproporzione. Con poco poco s’arriva al molto molto. Gesù con appena 5 pani e 2 pesci sfamò migliaia di persone. Il punto allora è: noi crediamo in un Gesù che sa moltiplicare, che non solo non si spaventa innanzi al poco, ma chiede che gli mettiamo a disposizione quel poco che siamo e abbiamo, per poi farne una cosa grande. Conclusione: mettiamo in gioco le risorse, pur poche, che abbiamo, consegnandole a Lui. Sarà poi Lui a fare il miracolo.
Signore, il grazie di coloro che tu sfamasti con appena 5 pani e 2 pesci,
è anche il nostro grazie per tutte le moltiplicazioni d’amore e di fede che operi nelle nostre vite.