Omelia di Domenica 3 ottobre 2021 - XXVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
E’ con un grido amaro che s’è aperta la 1^ lettura della Messa: non è bene che l’uomo sia solo! Pensate, il 1° male di cui si parla nella Bibbia non è il peccato ma la solitudine. E’ male che l’uomo sia solo, perché? Perché non c’è nessuno che basti a se stesso, nessuno che sia felice da solo, nessuno che viva bene senza qualcuno accanto. 1^ lettura e Vangelo di questa S. Messa vengono a ricordarci che siamo stati creati per la relazione e non per la solitudine. Cos’è la felicità? E’ amore, nient’altro. Il Vangelo ci ha detto che una delle risposte alla solitudine ha nome ‘matrimonio’. Risentiamo le parole di Gesù: Dio li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto. Provo a dire qualcosa su queste parole di Gesù.
> Il matrimonio è l’unione stabile di 2 cuori, prima che di 2 corpi. Ed è un’unione benedetta da Dio. Dicendo benedetta da Dio voglio dire che il brevetto dell’amore è in Cielo, non sulla terra, è presso Dio, non presso di noi. Gesù non è solo maestro di fede ma anche di amore. E’ a scuola di Lui che occorre andare per imparare ad amare. Due sposi di tanto in tanto dovrebbero chiedersi: ma noi siamo ancora capaci di amarci? Il nostro è ancora un amore vero, di qualità?
> Ancora. Nella scelta di sposarsi è importante la parola decisione. Si sente dire spesso: Ti sposo perché ti amo. Io preferisco che si dica: Ti sposo perché voglio amarti. Ti sposo perché ho deciso di amarti. L’amore non è solo sentimento, emozione, attrazione ma anche volontà, scelta, sacrificio per l’altro, fedeltà, dialogo, preghiera.
> Durante il rito del matrimonio si dice: gli sposi diventano l’uno per l’altro segno della presenza di Cristo. Che vuol dire: nel matrimonio Gesù si rende presente a te sposa attraverso il tuo sposo. E si rende presente a te, sposo, attraverso la tua sposa. La grande verità sottesa al matrimonio è questa: Gesù ha il volto dell’altro.
> E perché in un matrimonio sono molto importanti il perdono, il riconciliarsi, la pazienza, la sopportazione, il tacere anche se si ha ragione? Perché può esserci un amore sbagliato, può esserci un amore che scivola in errori o colpe. Tanti credono di saper amare e invece amano di un amore possessivo, frettoloso, con doppi fini. Fin l’odio è una forma sbagliata d’amore. C’è qualcuno che crede di amare, in realtà mentre ama, è se stesso che ama. Ecco perché è quanto mai necessario rendersi conto di tutto questo, per arrivare a perdonarsi, sopportarsi, riprendere da capo la propria relazione, ecc. Se ami davvero qualcuno, sappi che devi amarlo anche quando sbaglia. Il problema non è l’amore, il problema sono gli individui. Io ho avuto la fortuna di assistere a questo scambio di battute: 2 sposi anziani, alla domanda Come siete riusciti a stare insieme per 65 anni? hanno risposto: Siamo nati in un’epoca in cui le cose rotte non si buttavano, ma si aggiustavano. In questi ultimi decenni, nella nostra società, è avvenuto che un oggetto, anche se si rompe leggermente, lo si butta via e lo si sostituisce. Siamo nell’epoca dell’usa e getta. Non si ripara più. Le scarpe hanno qualche rottura? Mi si è rotta una sedia di legno in casa? Il televisore funziona male? Macché riparare, si va in negozio a comprarne un nuovo. Quand’ero bambino c’erano botteghe artigianali che riparavano o gli ombrelli o le scarpe o le sedie o i palloni. Dove abitavo io c’era addirittura un negozietto che riparava le bambole. Oggi non si ripara più, si acquista. Bè, se applichiamo questo criterio all’amore, non va bene, perché, ripeto, il perdono, il riconciliarsi, la pazienza, la sopportazione, la preghiera sono esattamente quelle cose che riparano l’amore, lo aggiustano, lo rimettono in carreggiata, lo fanno ripartire. Dio, verso il matrimonio, è come un sarto: cuce e ricuce i diversi strappi. E li sa cucire in modo tale da renderlo addirittura migliore di prima. Come quando porti la macchina in carrozzeria: ci sono carrozzai talmente bravi che ti ridanno la macchina quasi migliore di prima.
Gesù ti chiedo questa grazia per tutti gli sposi di Calerno e S. Ilario: non ti domando che siano perfetti, ma uniti. Non ti domando che siano speciali, ma che sappiano volersi bene.