Omelia di Mercoledì 8 dicembre 2021 - Solennità dell'Immacolata Concezione, Anno C
L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, Nazareth, a una vergine di nome Maria. Così inizia il Vangelo di ogni 8 dicembre, festa di Maria Immacolata. Ogni volta che scorrendo la Bibbia m’imbatto in un Angelo mi si irradia il volto. Perché? Perché sono gli angeli che ci cambiano la vita. E mi spiego. Ci sono angeli visibili e angeli invisibili. Gli invisibili sono quelli della corte celeste in Paradiso, i visibili sono quelli che ci parlano a nome di Dio nelle circostanze più comuni e forse anche più inaspettate del nostro vivere quotidiano. Chi sono questi angeli visibili?
Possono essere la mia sposa/o, un amico, un prete, un genitore, un educatore, la cui compagnia fa breccia dentro di me ed è nientemeno colui di cui Dio si serve per toccarmi il cuore. Dovremmo dire più spesso a certe persone: sei un angelo! Si racconta che Dio disse ad un suo prediletto: ti manderò un Angelo senz’ali, affinché non ti venga il sospetto di avere allucinazioni o visioni strani. Ebbene, il racconto evangelico dell’Annunciazione a Maria lascia intendere che quel che succedette a lei, succede anche a noi. Anche nella nostra vita è previsto l’arrivo di un angelo.
1) E che è un angelo lo capisci soprattutto da una cosa: non cerca di portarti verso di lui, ma verso te stesso. Meglio, vero angelo è colui che non ti porta verso di lui, ma verso Dio e nel portarti verso Dio ti porta verso te stesso. Siamo angeli gli uni degli altri quando trasmettiamo a chi ci è vicino quella carica e quella luce, che in lui, semmai, sono spente da tempo. E’ così che si è angeli.
2) Faccio qualche esempio. Chi sono i catechisti? Sono coloro che cercano di trasmettere Gesù e i valori cristiani ai bimbi e ai ragazzi. Chi sono gli insegnanti? Sono quelli che cercano di introdurre gli studenti nel sapere, quel sapere che ha nome matematica, geografia, letteratura, ecc. Vengono poi i testimoni, chi sono? Sono coloro che non con belle parole ti scuotono, bensì col loro esempio e le loro scelte di vita. Poi ci sono gli psicologi: sono quelli che ti curano le ferite della mente e del cuore. E finalmente ci sono gli angeli: quando li incontri, ‘rallegrati’ come fu detto a Maria, perché un angelo è sempre segno della premura di Dio verso di te. Egli ti riaccende la vita. E come ho detto, è un angelo che prende il nome di un tuo genitore o del tuo don o di un tuo educatore o di un tuo amico o della tua sposa. Egli non ti porta a sé, ma a te. È uno che, ispirato da Dio, possiede l’arte speciale di farti trovare il tuo io, le tue risorse, la tua anima, le tue strade o anche di lasciarti andare, pur se questo potrebbe non piacergli o potrebbe portarti su strade diverse dalle sue. L’angelo che Dio ti ha messo accanto sa bene che tu non sei sua proprietà, perché tu sei di Dio. E infatti il suo starti accanto non lo porta a ledere il tuo destino, la tua vocazione, i tuoi amori, la tua libertà, fin i tuoi limiti e fallimenti. Ho parlato di insegnanti, catechisti e psicologi: non voglio per nulla sminuirli. Assolutamente no! Dico solo che nella vita abbiamo bisogno di più accompagnatori: quelli più preziosi sono gli angeli, coloro cioè, in carne e ossa, che Dio ci ha messo accanto come luce sul nostro cammino. Solo un angelo può dirti: t’insegnerò a volare. Parlo così perché ognuno è corpo e ali: il corpo è il fisico, le ali sono il coraggio e le fede, 2 cose che fanno volare alta la vita. Essere sani è una ricchezza del corpo, saper volare, e cioè essere coraggiosi e credenti, è una ricchezza del cuore. Questa mattina allora, rientriamo a casa chiedendoci: qual è l’angelo/qual è il Gabriele che Dio ha mandato nella mia vita? Ognuno risponda e non dimentichi che come fu per Maria, sono gli angeli che ci cambiano la vita.
Maria Immacolata, tu che sei il principale Angelo della nostra vita, accompagnaci come solo tu sai fare.