Omelia di Domenica 19 dicembre 2021 - IV Domenica di Avvento, Anno C
Questa mattina è davanti a noi un passo del Vangelo tra i miei preferiti: sono 2 mamme le protagoniste, Elisabetta e Maria. Mi soffermo su alcuni particolari del brano.
- Il 1° > Elisabetta e Maria, essendo entrambe incinte, sono una bell' immagine del cristiano. Dico così perché una donna in attesa non ha bisogno di dare spiegazioni, basta guardarla ed è evidente cosa le sta accadendo. Una donna incinta è viva di 2 vite, battono in lei 2 cuori, che non è possibile separare. Bene, così è il cristiano: grazie alla vita spirituale che coltiva pure lui è abitato da un'altra vita, quella di Dio: respira con il respiro di Dio, sente coi sentimenti di Cristo, possiede 2 cuori, il proprio e quello di Gesù, inseparabili. Mi chiedo: siamo consapevoli di essere abitati da una così grande ricchezza?
- Un 2° elemento di riflessione è l’amicizia. Il come s’è svolta la visita di Maria ad Elisabetta mi fa dire: ci è amico chi indovina il momento in cui deve starci vicino. Maria fece così con Elisabetta, la quale in quel periodo si trovava in un momento molto particolare. E per questo Maria le fece visita. L’amico non è colui che è sempre con te ma colui che c’è tutte le volte che occorre. L’amico vero non ti dà il tempo che ha, ma il tempo che occorre. L’altro giorno io e alcuni ragazzi riflettevamo su questa frase: Occorre esserci quando è il momento e non quando si ha un momento. Ecco perché Maria in quella circostanza non rimase con Elisabetta qualche giorno, ma 3 mesi; si vede che era quello il tempo che occorreva.
- 3° elemento di riflessione: Maria ed Elisabetta, attraverso questo testo evangelico, cos’è che ci vogliono dirci?
> Parto da MARIA. Nel recarsi da Elisabetta, Maria aveva dentro di sé un segreto che non riusciva a tenersi dentro ma che doveva comunicare, alla persona giusta s’intende. Solo che nel decidere di andare da Elisabetta compì un gesto ardito. Non si lasciò spaventare dalla lunghezza e durezza del viaggio, neppure dalla possibilità di mettere in pericolo la vita del figlio che aveva in grembo: uno scossone in più o uno spavento in + … e la gravidanza veniva compromessa. Non è difficile immaginare le obiezioni che Maria ricevette: Maria, ma chi te lo fa fare? Val la pena che tu faccia un viaggio così lungo con un bimbo in grembo? Ma perché ti metti così alla prova? E alla tua famiglia, che rimane senza di te per un bel pezzetto di tempo, chi pensa? Non ti pare di essere molto imprudente? Insomma, non è da escludere che Maria passò per un’irresponsabile, che ricevette critiche e perché no, cattiverie. Eppure, se così decise, fu perché in lei dominava l’assoluta certezza che quanto s’apprestava a fare aveva l’approvazione di Dio. Maria, col Vangelo di questa domenica, è come se dicesse a ciascuno: se il motivo della tua vita si chiama Dio, puoi affrontare ogni cosa.
> Passo ad ELISABETTA - Abbiamo sentito che nel ricevere Maria - cito testualmente - esclamò a gran voce: A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Che è come dire: Ma ci vedo bene? Sei tu? Fin qui da me su queste aspre montagne sei venuta? Che grande che sei... e che gioia vederti! Ma c’è di più: Elisabetta, a queste sue emozioni aggiunge parole molto belle: e beata te che hai creduto! Magari tutti noi potessimo ricevere un simile complimento! E. ammirando la fede di Maria mostrò d’aver capito che Dio è la questione più vera e più importante dell’esistenza. Credere non è solo un sentimento religioso, è un modo di vivere, al punto che per chi ha fede, qualsiasi cosa non è più una cosa qualsiasi. Fede vera non è la convinzione che Dio farà quello che vuoi tu, ma l’esperienza di un Dio che è sempre con te. Sto imparando una cosa col passare degli anni: sempre più capisco che l’essenziale della vita è la fede. Più vado avanti negli anni, più è solo una cosa che m’interessa: piacere a Dio. Dio è ciò che più conta, tutto il resto è dettaglio. Ogni lunedì mattina, quando faccio la mia ora di adorazione, credetemi, mi accendo, mi si apre il cuore, prendo più a cuore gli altri, miglioro i miei sentimenti.
Elisabetta e Maria metteteci in cuore la vostra fede.