Omelia di Sabato 1 gennaio 2022 - Maria Santissima madre di Dio
Maria custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Sono parole appena udite nel Vangelo, su cui intendo riflettere, essendo oggi, primo gennaio, la festa di Maria madre di Dio. E’ in particolare la parola ‘meditare’ che m’ha preso. Meditare non è solo una pratica orientale, è anche - e come - una pratica cristiana. Fin da ragazzini il mio parroco ci invitava a fare ogni giorno almeno 10/15 minuti di meditazione. E spesso ci dava qualche libretto da leggere e, appunto, da meditare. Cos’è propriamente la meditazione?
E’ la lettura calma, attenta e saporosa di una pagina di Vangelo o di un testo spirituale. ‘Calma’ perché? Perché è la calma che consente alle parole che leggiamo di scendere pian piano nel più profondo di noi stessi, posizionandole nel punto in cui nascono le nostre decisioni e scelte. E qual è il risultato? Che quanto arriviamo a fare non sarà un’azione a caso, ma ispirata e mossa dalle parole meditate. Quand’ero in Seminario ci veniva detto: Ragazzi, la vita è come un volo, le cui due ali sono l’amore, che è l’arte di stare con gli altri e la meditazione, che è l’arte di stare con se stessi. Vive bene chi vola con queste due ali. Nell’uomo ci sono due livelli, l’esterno e l’interno, la superfice e la profondità. Bene, l’abitudine a meditare ci porta ad essere sempre meno superficiali e sempre più profondi, sempre meno banali e sempre più di qualità. Ed è solo diventando profondi che si diviene capaci di scelte giuste. La meditazione nutre la parte migliore di noi. Se al mondo sono sempre tanti/troppi i qualunquisti, i mediocri e i superficiali è perché è tutta gente che non s’è mai messa lì seriamente a pensare, a interrogarsi, a mettersi in discussione. Il figlio prodigo iniziò la sua conversione “rientrando in se stesso” dice la parabola evangelica. E che cosa fu questo se non un meditare? Non va bene vivere senza pensare, eppure c’è chi vive così. Possiamo fare questa equivalenza: mentre al corpo è necessario il cibo, all’anima è necessario quel cibo che si chiama ‘riflessione’. E se qualcuno chiedesse: è possibile avere qualche dritta su come meditare? Io rispondo che ciascuno ha la sua dritta. In tutti i modi comunque, il meditare richiede 2 cose: la capacità di fermarsi (che non è di tutti) e l’abbeverarsi a una sorgente buona. Due esempi di sorgente buona, fresca e abbondante sono il Vangelo e la vita dei santi. Non sappiamo cosa ci espetti nel 2022,
sappiamo però che la meditazione di letture buone procura quel buon equipaggiamento che ci fa compiere bene ogni cosa.
> Voglio dirvi una cosa: nella mia esperienza, certi libri e letture m’hanno cambiato la vita. Certi libri sono stati per me un incontro. La lettura di certi testi l’ho vissuta come un evento che mi ha aperto gli occhi su tante cose, mi ha aiutato a crescere. Ecco perché ci sono libri che non solo non ho dimenticato, ma so perfettamente dove sono nella mia libreria e quando li voglio consultare li trovo subito perché so dove sono. A seconda del contenuto, un libro o è un coltello o è una luce o è un sollievo o è un’emozione. Se qualcuno me lo chiedesse, io saprei distinguere bene com’era la mia vita prima e dopo certe mie letture. Mi prenderete in giro, ma vi dico che io certi libri li bacio come nella Messa bacio il Vangelo dopo che è stato proclamato. Abbiamo bisogno di letture che ci accendano. Certi libri hanno una forza che li percorre pagina dopo pagina. Io, acquistando certi libri, ci ho guadagnato: i soldi spesi sono stati ben poca cosa rispetto a quanto ho appreso. Certi testi leggono meglio di me la mia vita, colgono meglio di me, certe cose mie. A volte, mentre leggo dico: ma questa pagina sta parlando di me! Ma è proprio così che io sono! Insisto, un libro mi legge e perché no, mi trasforma. S. Francesco quando riuscì ad appropriarsi di una versione in volgare dei Vangeli, cambiò vita. E’ proprio per l’incisività che può avere un libro che le dittature hanno sempre bruciato libri e controllato la scuola e la cultura. Personalmente, vivo la meditazione come un tornare a casa, come un mettere a riposo la mia anima, come un’iniezione di luce nella mia vita. Vengono in mente le belle parole del salmo 118: I miei occhi precedono l'aurora, o Dio, per meditare la tua parola.
Termino allora così: Maria SS.ma, è bello iniziare l’anno in tua compagnia. Dato che tu sei una madre e una madre raccomanda, educa, trasmette, trasmettici il tuo amore per la meditazione. Un 2022 che parte con quest’amore, inizia i suoi passi in modo promettente.