Omelia di Domenica 15 Maggio 2022 - V Domenica del Tempo di Pasqua, Anno C
Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri.
Queste parole sono il cuore del breve Vangelo di questa domenica. Un antico saggio orientale diceva che se lui avesse avuto per un istante l’onnipotenza di Dio, l’unico miracolo che avrebbe compiuto sarebbe stato quello di ridare alle parole il loro significato originario. Se questo saggio fosse qui, l’abbraccerei, perché in questo nostro tempo sta proprio accadendo che parole importanti vengano sempre più distorte e travisate. E in questa triste sorte stanno cadendo parole del calibro di AMORE, PACE, LIBERTA’, FAMIGLIA.
Oggi a noi cristiani è chiesto di fare un’operazione di vocabolario, cioè ridare alle parole il senso che Dio aveva loro dato quando creò ogni cosa. Vedete, quanto tutto è amore, niente è amore; quando tutto è famiglia, niente è famiglia; quando tutto è tutto, tutto si fa irrilevante. Cosa dicono gli economisti? Che se c’è troppa moneta in circolazione, la moneta perde valore (l’inflazione). Bene, anche in tema di amore è così. Dunque, non è vero che tutto è amore, l’amore ha le sue specificità. Eccomi allora alla domanda: cos’è propriamente l’amore? Tra le tante cose che si potrebbero dire, ne scelgo due.
La 1^ - Noi riduciamo spesso l'amore a un sentimento, a un’emozione, a un’attrazione, oppure a un fare la carità o a un gesto di solidarietà. Giusto! Ma l’amore è molto di più: amare è volere la felicità dell’altro, è sacrificio, è fedeltà, è fiducia, è perdono e pazienza, è non smettere di scommettere sull’altro, è pregare per lui, è amarlo anche quando non è amabile. Ma soprattutto, l’amore genuino è quello che scaturisce dall’amore di Dio.
2^ cosa - Per amare una persona la devo guardare con gli occhi di Dio: solo così divengo capace di scoprirne la bellezza, la grandezza e l’unicità. Proviamo a fare una cosa. In questo momento ognuno di noi pensi a chi gli ha fatto del male. Se non c’è in noi l’amore di Dio, appena lo intravediamo, sorge in noi un istinto non bello verso di lui. Ecco perché prima ho detto: per amare una persona la devo guardare con gli occhi di Dio. Quindi, non diciamo semplicemente ‘i cristiani sono quelli che amano’, ma: i cristiani sono quelli che amano alla maniera di Gesù. Il Vangelo ce lo ha appena detto: amatevi come io vi ho amati. E meno male che è così, perché un amore totalmente in mano nostra è a rischio: potrebbe diventare possesso o potere sull' altro, potrebbe diventare un amore che prende tutto e non dona niente. Ci sono anche amori sbagliati, violenti e disperati, amori tristi e fin distruttivi. I confini tra odio e amore non sono sempre nitidi: c’è chi odia perché ama. Dunque, lo specifico del cristiano non è amare, lo fanno già in molti grazie a Dio, ma amare alla maniera di Gesù. Un esempio: la pace. Uno dei frutti dell’amore è la pace. Se io cristiano, in tema di guerra, sto dalla parte di uno dei due contendenti, ci sta. Ma il punto è un altro: sto da una parte ma senza odiare l’altra. Dovremmo arrivare a dire: Non la penso come te, ma non per questo voglio il tuo male. Non approvo le tue scelte, ma non per questo ti rovino. Non la penso come Putin ma ugualmente non lo odio. Cosa fece Gesù con coloro che lo stavano crocifiggendo? Li perdonò. So bene che non è facile tutto questo, tuttavia è questa la strada da prendere, se intendiamo tenere il Vangelo come faro di vita e se vogliamo rimanere discepoli di Gesù.
Signore, è solo insieme a te che riusciamo a fare tutto con
amore e niente senza amore.