Omelia di Domenica 24 luglioi 2022 - XVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C
Il Vangelo di questa domenica è una miniera di cose preziose. Vuole intrattenerci sul tema della preghiera. E lo fa raccontandoci la storia di 3 amici, una storia che è iniziata così: Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli. Il seguito lo tralascio perché l’avete sentito.
Bè, io dico: se una parabola di Gesù sulla preghiera ha per protagonisti 3 amici, non si scappa: per Gesù la preghiera è una forma di amicizia. Dato che nella simbologia della parabola, uno di questi 3 amici è Dio, l’insegnamento mi pare lampante: la preghiera è un’esperienza di amicizia tra noi e Colui a cui siamo rivolti, Dio. Pregare è avere un amico, pregare è voler bene. Il linguaggio da usare nella preghiera dev’essere quello dell’amicizia. Si prega nella misura in cui si ama. Se ami, preghi e se preghi è perché ami. Se a qualcuno vuoi un sacco di bene, come fai a non affidarlo alla persona più sicura e più affidabile, Dio? Ecco perché dico: la preghiera è un linguaggio dell’amore e dell’amicizia. Un amore limpido e un’amicizia vera han bisogno di essere manifestati: ecco la preghiera. Se è vero che non si ama in astratto ma con dei gesti, il top dei gesti è la preghiera.
> Il pensiero che voglio lasciarvi questa mattina è questo: quando mi appresto a pregare, vibra in me l’amicizia? Quando mi appresto a pregare, davanti a me ho un Dio poliziotto, un Dio che incute soggezione, un Dio accigliato o un Dio Padre, un Dio amico, un Dio che mi ama più dell’amore che io voglio a me stesso? Sappiate che il nostro modo di pregare dice il Dio in cui crediamo. Il mio modo di pregare dice l’idea giusta o sbagliata che ho di Dio. C’è un maestro nella preghiera: l’amicizia. Se nella parabola di Gesù il n° 3 fa da padrone (3 pani e 3 amici), pure nella preghiera si è in 3: io, Dio, l’amicizia. Ovvero, io (creatura), Lui (Creatore) e il legame tra me e Lui, l’amicizia. Portiamoci a casa sta mattina l’inizio della nostra parabola: se qualcuno ha un amico. Se quest’amico è Dio, non attenderti di più perché hai già tutto. Se a qualcuno, stimolato dal Vangelo di questa domenica, vien voglia di voler un po' più bene a Dio, sappia che questo suo sentimento è già preghiera.
Gesù, aiutaci a vivere la preghiera come un’esperienza di amicizia.