Omelia di Domenica 6 gennaio 2023 - Solennità dell'Epifania del Signore
Questa mattina vi racconto una fiaba dal titolo Il 4^ dei Re Magi. Parlare di 4 Re Magi non è fuori luogo perché è stata la tradizione a parlare di 3, con tanto di nomi di ciascuno, ma di per sé il testo evangelico dice solo ‘alcuni Magi’. Questo 4° sapiente veniva dall’Asia settentrionale ed era il più gentile e il più generoso della squadra. Per Gesù aveva predisposto, come doni, tessuti di lino purissimo, miele, perle pescate nelle acque limpide dei suoi fiumi. Ma nel recarsi a Gerusalemme con gli altri 3, cominciò a rallentare, perché s’imbatté con dei bisognosi, a cui non riuscì a non dare soccorso.
I primi erano dei lebbrosi: mosso a compassione donò loro i tessuti di lino perché potessero applicarli alla loro pelle e placare così il tormento delle loro piaghe. Ma non finì qui: s’intrattenne con essi 1 anno, per assisterli. Ripreso il cammino, fu la volta di un contadino poverissimo che non aveva nulla da mangiare, né per sé né per i suoi bimbi. Commosso, gli donò il miele e pure con questo contadino s’intrattenne 1 anno per insegnargli a coltivare i suoi terreni aspri. Ripreso il cammino, s’imbatté con dei miserabili di un villaggio ai quali donò le perle perché potessero risollevarsi, e pure qui stette 1 anno per insegnare loro come si fa a governare una comunità. Riprese quindi il cammino, ma erano passati 3 anni e ormai i suoi 3 compagni erano arrivati, senza di lui, da Gesù. Solo che i doni per onorare Gesù non li aveva più, perché li aveva dati ai poveretti che aveva incontrato. Fin la stella aveva cessato di accompagnarlo. Ora, mentre rifletteva e rimuginava per proprio conto, sentì il pianto di una donna. ‘Perché piangi, donna?’ E lei: ‘Mio figlio, l’unico, è stato rinchiuso in carcere perché per la nostra povertà non siamo riusciti a rifondere il debito all’usuraio. E così dovrà rimanere in carcere 30 anni.’ Il re le disse: ‘30 anni?! Ti aiuterei volentieri ma come posso fare?’ E la donna: ‘Solo se qualcuno sostituisse mio figlio, io potrei riaverlo’. E il re: ‘Lo farò io, così riavrai tuo figlio’. E fu così: il figlio fu restituito alla madre e il re andò in prigione, rimanendovi 30 anni. Trascorso tutto quel lunghissimo tempo, il re fu liberato. Era ormai un’altra persona: era invecchiato, consumato dalle privazioni, la febbre lo divorava. Tuttavia sebbene fossero passati 33 anni, il suo pensiero rimaneva ‘Gerusalemme’, dove poter incontrare Gesù. Con le poche forze che gli rimanevano s’incamminò. Arrivato, chiese: ‘E’ qui il re dei Giudei?’ “Qui non c’è nessun re se non Cesare - gli fu detto - è però vero che proprio oggi là sul Calvario è stato crocifisso un condannato a morte, che alcuni chiamano re dei giudei. Lo vedi? E’ quello là, in croce! ” Il re corse sul Calvario (si era informato: era proprio quel Gesù che doveva incontrare!). E davanti a lui in croce, disse: ‘Gesù mio re perdonami. Sarei dovuto essere qui 33 anni fa, ma per tantissime vicissitudini, sono qui solo ora e non ho nulla da donarti. Il Crocifisso rispose: Non temere servo buono e fedele. I tuoi 3 compagni mi hanno adorato ma poi se ne sono andati. Tu invece in questi 33 anni sei stato con me sempre, attraverso quei bisognosi nei quali mi hai onorato. Sai cosa ti dico? Che un giorno - stanne certo - sarai con me in Paradiso.
La fiaba finisce qui. Non mi resta che concludere con una preghiera: Signore, la storia di questi 4 Magi è istruttiva! I primi 3 ci insegnano il valore dell’amare Dio attraverso l’adorazione e la preghiera; il 4° c‘insegna il valore dell’onorare Dio attraverso il servizio al prossimo più bisognoso.