Omelia di Domenica 12 marzo 2023 - III Domenica di Quaresima, Anno A
Gesù, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunse una donna ad attingere acqua. Le disse: ‘Dammi da bere’. Così è iniziata la lettura del Vangelo. Quel giorno dunque, Gesù, stanco, si fermò presso un pozzo. Era arrivato lì nell'ora più calda della giornata, nella brulla Samaria. C’era calura, afa e aveva sete. In quello stesso momento arrivò ad attingere acqua una donna. Gesù le disse: puoi darmi da bere? E Gesù fece della sua sete l’occasione per ridare a quella donna un pò di serenità. Ora, dato che nulla accade per caso ma sempre per una ragione, quel giorno l’incontro di Gesù con quella persona, lungi dall’essere stata una casualità, era parte di un disegno. Quand’ero adolescente, durante un incontro col mio don, al quale chiedevo come si fa a mettersi in relazione con Dio, lui mi rispose: Non devi fare chissà che cosa. Dio ti incontra lì dove sei e come sei. Proprio come accadde alla samaritana con Gesù.
> Faccio degli esempi. Se sono soprattutto le amicizie a renderti felice, è lì che Dio vorrà incontrarti. Se sei genitore, Dio ti incontra nel rapporto coi tuoi figli. Se sei nonno, Dio ti incontra quando sei coi tuoi nipoti. Tempo fa, una mamma credente mi diceva che una delle sue fatiche spirituali era ringraziare Dio. Non le veniva naturale. Le ho chiesto: dov’è che tu trovi più facilmente Dio? Le si brillarono gli occhi e disse: nei miei figli. E io: ma i tuoi figli non sono un dono di Dio!? E allora nel guardarli, ringrazia. Gli apostoli dov’erano quando furono chiamati da Gesù? In un santuario? No, erano su una barca a sistemare il pesce pescato. La donna di Samaria di cui abbiamo appena sentito, dov’era quando incontrò Gesù che le cambiò la vita? A Lourdes? No, era ad un pozzo ad attingere acqua.
> Continuo con altri esempi. E’ la natura a darti gioia? E allora cerca Dio nel mare, nell’alba, nei tramonti, nei boschi, nei ruscelli alpini. Sei un appassionato d’arte? Visita una galleria d’arte. Dio ti aspetta lì. Ami lo sport? E chi ha mai detto che Dio sta alla larga dallo sport!? Cerca Dio lì: se sei uno sportivo attento, coglierai nell’allenatore o nei tuoi compagni di squadra, qualche gesto o parola o sguardo, di cui Dio si serve per dirti qualcosa. Insomma, le cose buone che amiamo fare e che facciamo bene sono il luogo dove Dio atterra nella nostra vita. E se Dio t’incontra dove sei, allora lì dove sei è il tuo momento con Lui. Non è come nel matrimonio: per poterti sposare devi prima esserti sistemato (avere un lavoro, avere un tetto sotto cui stare...). Con Dio non è così: lui ti accoglie così come sei, qui e adesso, sempre e comunque, degno o indegno che tu sia. Per Lui ogni momento è buono per incontrarti. E se ti prende come sei, non ti lascia però come sei: con lui migliori sempre. E la cosa più bella è quando nel raggiungerti, di te pensa: quanto mi sei mancato! Insisto, non devi aspettare di essere bravo per incontrarlo. Non devi essere senza peccati per incontrarlo. Non devi essere un credente doc per incontrarlo. Anzi, l’incontro che Lui avviene sempre tardi, perché per Lui non è mai troppo presto per incontrarti. Vengono in mente le bellissime parole che S. Agostino rivolse a Dio: Tardi ti ho amato, bellezza così antica e così nuova, tardi ti ho amato. Tu eri dentro di me, e io fuori. E io là ti cercavo. Tu eri con me, ma io non ero con te.
Concludo tornando alla donna del Vangelo. Probabilmente la sera del suo incontro con Gesù, non prese sonno tanto era felice. Avrà pure pianto di gioia, perché finalmente quell’uomo di nome Gesù non era il solito uomo che la cercava per il suo corpo. Gesù l’aveva cercata come persona e le aveva pure fatto sentire vicino Dio, come mai le era accaduto.