Omelia di Domenica 7 maggio 2023 - V Domenica del Tempo di Pasqua, Anno A
Questa mattina abbiamo davanti una delle pagine più belle del Vangelo, una pagina che ci riporta all’ultima cena di Gesù. Il Signore era attorniato dai suoi amici, i quali erano tristi per quanto stava per accadere al loro Gesù. E fu per questo che lui usò parole cariche di fiducia e speranza. Una delle cose che disse e che abbiano appena sentito fu: non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Qui la parola ‘fede’ sta per ‘fiducia’. Gesù è come se avesse detto: è vero, stanno per accadermi cose molto gravi, ma vi prego, mantenetevi fiduciosi. Con queste parole, Gesù ci conduce nel cuore del tema della fede, che è la fiducia.
La fede nella sua sostanza è fiducia, è fidarsi. ‘Fede’, prima di essere un credere a delle verità religiose, è un atteggiamento interiore, è un affidarsi. E allora, solo se capiamo cos’è la fiducia ci facciamo un’idea giusta di fede. Fateci caso, ogni giorno, per andare al lavoro, per mangiare, per muoverci, per fissare un appuntamento, noi ci fidiamo. Noi non ce ne accorgiamo, ma noi ci affidiamo continuamente agli altri: al medico che ci cura, al muratore che costruisce la nostra casa, al pizzaiolo che ci prepara la pizza, al pilota che ci porta da Bologna a Londra, alla banca che gestisce i nostri soldi. Diamo fiducia non perché lo vogliamo, non perché davvero ci fidiamo, ma perché non è possibile far diversamente. E non è nemmeno vero che la fiducia la si dà solo alle cose serie, la fiducia si dà a tutto e tutti. Il semplice chiedere un favore è fiducia che diamo. Anche nell’ amore è così: amore non è solo affetto, è anche fiducia. Amarsi non è solo un abbraccio o un dirsi ti amo, ma stima e fiducia. Se non ti fidi sei sempre sospettoso, se non ti fidi sei sempre inquieto. E’ vero che mio padre mi diceva: sii fiducioso ma non ingenuo, ma con ciò non voleva togliere valore alla fiducia, anzi.
> Ora, quando tutto questo che ho detto sul tema ‘fiducia’, è dentro il mio rapporto con Dio, questa è la fede. Una cosa però devo dire: io noto, non so voi, che tutti i cristiani credono, ma non tutti i cristiani si fidano. Avviene come nella vita di due sposi: in casa semmai si baciano e si abbracciano, poi appena si esce di casa, ecco che uno dei due pensa: devo fidarmi? Farà a modo? Ebbene, tutto questo può accadere anche nel rapporto con Dio: per tanti credenti, andare a Messa non è un problema ma qual ora dovessero trovarsi in situazioni molto/molto problematiche, ecco che tremano, ecco che hanno paura, ecco che fidarsi di Dio non è più una cosa scontata.
> E arrivo alla cosa che più mi preme dire: se la fede è in ognuno di noi fin dal Battesimo e se la fede come ho detto è fiducia, vuol dire che la fiducia ce l’abbiamo tutti, a tutti i credenti è stata data, forse non si vede perché è come la brace sotto la cenere, ma c’è. Ce l’abbiamo in dotazione fin da piccoli. Ce l’ha data in regalo il buon Dio il giorno del Battesimo. E però questo regalo così bello l’abbiamo come nascosto e così tanti di noi se ne sono scordati, si credono senza fiducia, ma non è così. Insisto, la fiducia ce l’abbiamo tutti! Diciamo allora:
Signore, pure noi, come gli apostoli del Vangelo, siamo a corto di fiducia. Pure noi soffriamo di un deficit di fiducia, anche verso di te. Per questo ti diciamo: aiutaci a fidarci di più di te, raggiungi la nostra fragile fiducia e rafforzala come solo tu sai fare.