Omelia di Domenica 13 agosto 2023 - XIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, ha catturato la mia attenzione il dialogo tra Pietro e Gesù. Cito il testo. Pietro gli disse: ‘Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque’. Ed egli disse: ‘Vieni!’ Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: ‘Signore, salvami!’
Notate: quando Pietro, ritto, guardava il Signore e si atteneva alle sue indicazioni, riusciva a camminare sul mare. Quando invece era curvo su se stesso e sulle onde minacciose preso dalla paura, affondava. Badate che è così anche di noi. Quando la nostra attenzione è verso il Signore e la sua Parola, noi avanziamo. Quando invece siamo curvi sulle nostre paure, tutto si complica. Tre volte ricorre la parola ‘paura’ nel Vangelo. E’ bello quando Gesù dice: Coraggio, sono io, non abbiate paura. Abbiamo bisogno anche noi di sentirci rivolgere parole del genere, perché? Ma perché ognuno ha le sue paure. C’è chi non si sposa perché ha paura di tre parole: vincolo, fedeltà e per sempre. C’è chi non riesce a prendere decisioni importanti per paura di non farcela. C’è chi non va in certe nazioni (Ucraina, Israele…) per paura di attentati. Il bimbo ha paura del buio. Lo studente ha paura dell’interrogazione o dell’esame. C’è qualche ragazzino che ha pura di essere bullizzato. C’è chi ha paura di certe persone. La paura non puoi metterla a dormire, è sempre sveglia e appena può, ti tormenta. Ci sono nella vita due forze motrici: la paura e l’amore. Sia la paura che l’amore ci tengono svegli, per ragioni opposte s’intende. La paura ci fa indietreggiare, l’amore ci fa avanzare. Se hai paura, non ti sposi; se hai paura, non fai il prete; se hai paura, non decidi certe scelte; se hai paura, non intraprendi certe professioni; se hai paura, non metti nemmeno al mondo dei figli. Cosa dice il papà mentre insegna al figlio ad andare in bicicletta? Se vuoi imparare, devi salirci su e vincere la paura. Sentite queste belle parole: Ho provato paura anch'io, molte volte, ma non le ho mai permesso di sedersi alla mia tavola, di mangiare nel mio piatto e di regnare nel mio cuore.
> Qual è la paura che si ha quando si ama tanto una persona? E’ la paura di perderla. Ora, proprio perché le cose stan così, il Vangelo di questo 13 agosto casca a pennello: è un testo carico di speranza, perché ci presenta un Gesù non che sprofonda o annega nelle acque, ma che cammina sulle acque. Gesù sulle acque è segno di un Gesù che ha la situazione sotto controllo, ha la situazione in mano e non se ne lascia travolgere. Ne deriva che il segreto della vita è tenere coinvolto Gesù in tutto ciò che pensiamo, sentiamo e facciamo. Nell’avviarmi a conclusione, vi giro un consiglio che veniva dato a noi giovani, incamminati verso il sacerdozio: ragazzi, fate, almeno una volta al giorno, una cosa che vi spaventa, ma che sapete che fa il vostro bene. Che è come dire: si vince la paura con esercizi di ‘non paura’. Più volte Papa Francesco ai giovani della GMG ha detto e quasi gridato: non abbiate paura!
Gesù, come hai soccorso la paura di Pietro, fa così anche con noi: visita le nostre paure e vivile con noi. E in tua compagnia nulla potrà naufragare.