Omelia di Domenica 21 gennaio 2024 - III Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Gesù disse a Pietro e Andrea: ‘Venite dietro a me, vi renderò pescatori di uomini.’ Sono parole del vangelo appena ascoltato, con cui Gesù invitò due giovani (Pietro e Andrea) a diventare suoi apostoli. E’ curioso il frasario di Gesù. Prese spunto dal fatto che i due erano pescatori per dire loro: se accettate di seguirmi, da pescatori di pesci vi renderò pescatori di uomini. Un modo per dire: a seguire me non rimarrete quel che siete ma diverrete il meglio che potete diventare. Viene in mente una celebre frase: Ti ama davvero chi ti obbliga a diventare il meglio che puoi diventare. Gesù con ciascuno fa esattamente così: proprio perché ci ama, ci porta a essere il meglio che possiamo essere. Quel giorno Gesù aveva, sì, davanti a sè Pietro, ma non era ancora il Pietro maturo, il Pietro realizzato, il Pietro pienamente fiorito. Anche con noi è così: Gesù ci sceglie così come siamo, per non lasciarci così come siamo.
> Non so conosciate quel bel testo di M. L. King che dice: Se non puoi essere un albero sii un cespuglio. Se non puoi essere un'autostrada sii un sentiero. Se non puoi essere il sole sii una stella. In tutti i modi, tendi sempre il meglio di ciò che sei. Il settembre scorso, a Reggio, durante un raduno diocesano di educatori parrocchiali, un educatore prese la parola dicendo che lui spesso ai suoi ragazzi fa questa raccomandazione: Non restare mai dove vedi che non fiorisci. Mi piacque tantissimo questa frase, glielo dissi e subito me l’annotai. Ecco perché - e qui mi rivolgo ai ragazzi presenti - è importante scegliere compagnie buone e frequentare i posti giusti. Un posto non vale l’altro, gli amici non sono tutti uguali, ci sono persone e luoghi che se fai tanti di frequentare, non ti fan migliorare ma regredire. La vita non è come essere su un tram dove un posto vale l’altro. Non è vero che un amico vale l’altro e che un posto vale l’altro. Vivere è scegliere con chi stare e anche con chi non stare. Ecco perché è importante la frase citata: non restare mai dove vedi che non fiorisci. Dove voglio arrivare? A dire che a stare con Gesù e con gli amici di Lui, s’arriva, come nel caso degli apostoli chiamati, a dare il meglio di sé. A stare con Lui s’arriva a individuare quella che è la vera strada della propria vita. Non sto obbligando nessun giovane a scegliere Gesù (Lui stesso non lo vorrebbe), posso solo dire quel che è accaduto a me, se può servire: io, scegliendo Gesù, ho avvertito più luce nella mia vita e ho pure capito che senza di Lui mi sarei impoverito.
> Perché a volte facciamo fatica a compiere i nostri doveri? Perché il motivo per cui li compiamo è un motivo stanco, trascinato, del quale forse non siam nemmeno convinti. Ecco perché occorre avere dentro di sé un motivo bello, una passione. Ebbene, Gesù è Colui che ci dona questa passione. Un ricordo di scuola. Quando c’era il compito in classe di italiano noi studenti eravamo presi dal panico da foglio bianco, così lo chiamavamo. E cioè: da certi titoli di temi che la prof. ci dava, non sapevamo tirar fuori quasi nulla, solo pochissime idee, e semmai non quelle azzeccate. Bene, con Dio non dev’esserci questo panico, perché Lui sul foglio bianco della nostra vita, scrive insieme a noi, le cose più belle che siamo chiamati a fare. Il Vangelo è venuto a dirci che per vivere bene il segreto non è avere tante capacità o competenze, ma lasciar libero accesso a Dio nella nostra vita.
Concludo allora così: Gesù, la nostra vita è come un foglio bianco,
scrivi tu insieme a noi quanto può rendere felice te e felici noi.