Omelia di Domenica 3 marzo 2024 - III Domenica di Quaresima, Anno B
Una delle prime cose che un catechista insegna ai bambini sono i Dieci Comandamenti. Sono riportati nella prima lettura della Messa, anche se in un contesto molto più ampio dei Dieci Comandamenti così come sono riportati nel catechismo. Provo a dire qualcosa su alcuni di essi.
Non avrai altri dei di fronte a me
E’ un comandamento che ci fa chiedere: chi è il mio vero Dio? Dio, io o qualcos’altro? Chi è che dirige la mia vita? Chi fa da padrone nella mia vita? Non sarà che accanto a Dio, ho altri idoletti che catturano di più la mia attenzione? Per caso, considero Dio ciò che Dio non è o ciò che è meno di Dio?
Onora tuo padre e tua madre
E’ un comandamento, questo, che ci invita a non dimenticare di dove siamo venuti. I genitori sono imperfetti fin che si vuole, ma c’è forse qualcuno che ci ama o ci ha amato più di loro? I genitori sono stati il grande tramite con cui Dio ci ha introdotto nella vita. Teniamoli dunque in onore e rispettiamoli sempre.
Non ucciderai
Innanzi a questo comandamento vien da chiedersi: io sono cattivo? Sono prepotente, arrogante, aggressivo? Come tratto gli altri, a partire da chi mi è più vicino? Non dimentichiamo che quando ci si vuole bene, ci si tratta bene.
Non commetterai adulterio
E cioè: so disciplinare la mia affettività e sessualità? Nel mio rapporto di coppia, l’altro è qualcuno o qualcosa? Nel mio rapporto di coppia, a dettar legge, sono solo le mie pulsioni o l’amore che provo?
Non ruberai
Già possiedo quel che mi serve, perché devo sempre accumulare di più o addirittura appropriarmi di ciò che non è mio? So accontentarmi? Perché apprezzo sempre ciò che non posso avere, dimenticandomi di apprezzare ciò che ho? Si racconta che un uomo per trovare ciò che desiderava, girò il mondo intero, inutilmente. Cosa avvenne? Che nel tornare a casa trovò esattamente ciò che gli mancava.
Non pronuncerai falsa testimonianza
Cioè: non ingannare mai nessuno, non fingere nell’amore, sii
trasparente come l’acqua corrente dei ruscelli alpini. Sii il più sincero possibile. Magari fossimo tutti come chi non ha nulla da nascondere. Un vivere così non ha prezzo.
Non desiderare le cose del tuo prossimo
Cioè, non essere invidioso. Se altri hanno più soldi di te, sei proprio così sicuro che siano anche più felici di te? Se altri ti superano in bravura o nel saperci fare, sii contento per loro. Non è un bel vivere star sempre lì a misurarsi con gli altri.
Riposati il settimo giorno
E cioè: c’è per tutti un diritto al riposo. Diceva S. Ambrogio: Ogni tanto smetti di fare le cose importanti. Lo svago e il riposo non sono cose superflue, contribuiscono invece a dare equilibrio e a farci ripartire più ritemprati. Un autore ha scritto: il buon Dio per farci vivere bene ogni fase della vita ci ha dato tre cose: la speranza, il sorriso e il riposo.
Mi avvio a conclusione.
Grazie o Dio del dono dei comandamenti. Se tutti li osservassimo di più, avremmo gente più corretta, matrimoni messi meglio, famiglie più unite, una Chiesa più come Gesù la vuole. O Dio, abbi pietà di noi e convertici!