Omelia di Domenica 14 aprile 2024 - III Domenica di Pasqua, Anno B
I due discepoli di Emmaus raccontarono come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. Inizia così il Vangelo di questa domenica. Oggi non più, ma ai tempi della Bibbia, spezzare il pane era un’espressione tipica, era il modo con cui veniva definita la Messa. E infatti in ogni Messa avvengono due cose: appena prima della Comunione il sacerdote spezza l’ostia e, poco prima, riprende il gesto di Gesù dell’ultima cena dicendo prese il pane e lo spezzò. Quel pane spezzato era Lui, Gesù. Lui che non spezzò mai nessuno, spezzò sé stesso. Entriamo allora nel significato di quest’espressione: Gesù pane spezzato.
- «Spezzare il pane» è un’espressione che innanzitutto fa riferimento a quando si mangia: il pane che è sulla tavola viene preso, spezzato e portato alla bocca. Ma fa riferimento anche a quando, sempre a tavola, si spezza il pane affinché ognuno possa riceverne un pezzo. In questo senso, è un gesto che dice condivisione.
- Quindi, quando nella Messa ci avviciniamo all’altare per fare la Comunione occorre avere questo pensiero: sto andando a ricevere non del pane qualunque, e nemmeno solo del pane consacrato, sto andando a ricevere un pane spezzato, cioè Cristo che s’è spezzato per me, che s’è donato a me, che s’è offerto per salvare me e tutti. E quanto ne consegue è: ricevere quel pane spezzato porta pure noi a spezzarci per gli altri. Se tanti dicono mi piego ma non mi spezzo, Gesù dice: per voi io mi sono spezzato. Lungo la storia, dall’espressione pane spezzato sono usciti modi dire simili: mi spacco in quattro per te - mi spremo per te - mi faccio in mille per te. Tutte espressioni che dicono il non risparmiarsi per gli altri. Ecco il senso della parola ‘spezzarsi’: “spezzarsi” sta per condividere, prodigarsi, donarsi. I cristiani veri condividono il meglio che hanno. Vuoi sprecare la tua vita? Non spezzarti mai. Per il Vangelo, da una parte non c’è nulla di più triste dell’occuparsi solo di sé, dall’ altra non c’è nulla di più bello che portare un po' di sole nella vita degli altri. Gesù, in questa seconda domenica di aprile ci dice: fai come me, spezzati per qualcuno, dèdicati a qualcuno, e vedrai che sapore buono acquista la tua vita. Se nel quartiere dove abitiamo veniamo visti ogni domenica uscire di casa per andare a Messa, la cosa non colpisce (tutti sanno che i cristiani fanno così). Colpisce invece se di ritorno da Messa ci fermiamo gentili con chi incontriamo, perché è un modo con cui ci spezziamo per gli altri. Quel pane spezzato ricevuto a Messa ci ha reso pane spezzato per qualcun altro. Un autore ha detto: Cristo è nel pane, ma lo si riconosce nello spezzare il pane. Che è come dire: gli altri riconoscono Cristo in noi quando il pane eucaristico ricevuto a Messa, rende pure noi pane che si spezza per loro. Il buon samaritano non è passato alla storia per le sue buone intenzioni, ma perché trasformò le sue intenzioni in gesti concreti di servizio e altruismo.
O Dio, noi siamo di quelli che veniamo a Messa tutte le domeniche:
fà sì che il pane eucaristico che riceviamo ci proietti a spenderci per gli altri.