Omelia di Domenica 7 luglio 2024 - XIV Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Il Vangelo di questa domenica mette in fila cinque domande. Le fecero i compaesani di Gesù su Gesù: Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi? Si tratta di domande un po' pungenti. Forse la più significativa è la quarta: non è costui il figlio del falegname? Vediamo cos’era successo.
- Il trentenne Gesù, dopo un po' che se ne era andato da Nazareth, pensò bene di fare un salto a casa, per un saluto ad amici, parenti, soprattutto ai genitori Maria e Giuseppe. Lui, già da un po', aveva già cominciato a dire chi veramente era, il Messia. Ma questa notizia (Gesù è il Messia), a Nazareth non piacque a tutti. Perché? Perché i compaesani di Gesù lo avevano visto crescere, giocare con gli amici, lavorare nella bottega artigianale del papà Giuseppe. E allora .. vederselo lì, davanti ai loro occhi, oratore e anche autorevole, li colpì ma li irritò anche. Dicevano: Ma noi sappiamo chi è questo Gesù. Se n’è andato di casa come un ‘senza fissa dimora’, una sorta di vagabondo che non si sa nemmeno come faccia a mantenersi e ora torna qui a fare il maestro. Impone le mani sui malati, quando quelle mani le aveva sempre e solo usate a piallare del legno e a fare sedie e sgabelli, col papà Giuseppe. E poi avete visto i discepoli che s’è scelto? Le voci dicono che siano per lo più dei modesti pescatori, pratici solo di barche e poco più. Insomma, per quelli di Nazareth, il Messia tanto atteso non poteva essere Gesù. Un Messia senza titoli e con i calli alle mani, che Messia poteva mai essere? In fondo, ciò che scandalizzava gli abitanti di Nazareth era l’umiltà di Gesù, il suo presentarsi troppo modestamente. Sembrava uno come tutti. Per loro non poteva essere il Figlio di Dio: dov’era la gloria e lo splendore tipici di un essere inviato da Dio? Da quando in qua un Messia (vero) amava la compagnia di peccatori? E poi quei dodici apostoli, nessun allenatore (Spalletti compreso) avrebbe messo insieme una squadra del genere! Vien in mente quando qualcuno importante dice con un pò di disprezzo: Guarda quel manovale o Guarda quello spazzino! Ebbene, anche di Gesù pensavano così: è solo un falegname! Un Messia-falegname? Ma andate a raccontarlo a un altro!! Sarebbe come dire, oggi, che diventa Papa un manovale!
> Veniamo a noi allora, l’annuncio che ci arriva da questa domenica è: cristiani di Calerno e S. Ilario, parroco compreso, non scordatevi che siete discepoli di un Messia umile, un Messia nato in una mangiatoia, un Messia che entrò in Gerusalemme la domenica delle Palme cavalcando un asino, un Messia che morì fra due delinquenti quasi che lo fosse anche lui.
> Lascio una domanda per la riflessione personale o da farsi in famiglia: vuoi prendere la stessa strada dell’umiltà che ha preso Gesù? Prova a fare così: convinciti che hai sempre molto da imparare, molto da ascoltare, molto da farti correggere. E se il detto dimmi con chi vai e ti dirò chi sei ha un punta di verità, diciamo: Signore, aiutami a non defilarmi mai dalla tua compagnia.