Omelia di Giovedì 15 agosto 2024 - Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria
Oggi è la festa della donna più importante della storia, Maria di Nazareth. Maria non è un essere divino, è una creatura ma è la più mirabile delle creature. Donna tra le donne, madre tra le madri, accudì come ogni mamma, il suo bambino, lo nutrì al suo seno, lo allevò con la cura e l’affetto che sono propri di tutte le madri. Anche lei un giorno lo vide partire da casa, provando lo stesso struggimento delle madri quando vedono i figli abbandonare il nido familiare e andarsene per il loro destino. E come le madri più sagge, anche lei lo seguì col suo pensiero quotidiano, silenziosa e discreta, restando nell’ombra e in disparte, per ritornargli accanto nell’ora della sofferenza e della morte.
Se dunque un essere umano, pur speciale come Maria, ha raggiunto il traguardo della gioia eterna (è proprio oggi che ricordiamo il suo ingresso nel Cielo), vuol dire che quello stesso traguardo è raggiungibile anche da noi. Maria è stata come un’apripista ed è là ad attenderci.
> Attenzione, però: dire che Maria è stata assunta in cielo, non deve farci credere che lei ora è confinata in una regione inaccessibile, senza possibilità di comunicare con noi. Maria non si è allontanata da noi. Il “cielo” nella religione cristiana non è il cielo scrutato dagli astronomi, dalle distanze invalicabili. Il “cielo” di Maria è la sede di Dio. Non diciamo Padre nostro che sei nei cieli? Ma se Dio è dappertutto, è segno che il Cielo è dappertutto, o meglio, “cielo” è ovunque è Dio. Pure a Maria è stato dato di essere dappertutto. Lei è vicina a noi più che mai: conosce le nostre pene più intime e le nostre più segrete aspirazioni. E si dà da fare instancabilmente per noi.
> Apro una parentesi. Sappiamo dal quarto Vangelo che Maria visse l’ultima parte della sua vita in casa con l’apostolo Giovanni. Vissero sotto lo stesso tetto. Pregavano insieme tutti i giorni, conversavano, consumavano i pasti insieme, Giovanni indossava dei vestiti lavati e piegati da Maria. Giovanni partiva da casa la mattina salutando Maria e salutato da Maria: Giovanni faceva il pescatore, era questo il lavoro che lo aspettava ogni giorno. Ma c’è di più: quanti aneddoti su Gesù ragazzo, Maria deve avergli raccontato. Se il Vangelo non dice quasi niente sull’adolescenza Gesù, Maria al contrario sapeva tutto: lo ebbe in casa fin a 30 anni! E così possiamo legittimamente immaginare che Gesù, quando aveva 13 anni, sia andato a giocare coi suoi amici e sia rientrato in casa sudato e impolverato. Dava poi una mano a Giuseppe in falegnameria. Ma c’è di più: Giovanni era un apostolo, celebrava la Messa - in casa o in case vicine (allora non c’erano le chiese) - e Maria c’era. Quanto darei per esserci stato io, prete, al posto di Giovanni a celebrare la Messa, con lì accanto Maria! Preghiamo così allora.
Maria, come con Giovanni, non perdere d’occhio nessuno di noi.
E soprattutto quando ci vedi stanchi o avviliti, mettiti accanto a noi e sta con noi più che puoi.