Omelia di Domenica 25 agosto 2024 - XXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Volete andarvene anche voi? E’ una domanda dura di Gesù, che il Vangelo ci ha appena fatto sentire. Perché Cos’era successo? Era successo che i discorsi di Gesù, quelli che abbiamo sentito nei Vangeli delle domeniche scorse, non furono accolti bene da tutti. E ci fu chi disse: Questa parola è dura! Chi può intenderla? Da qui l’amara conclusione: Da quel momento molti dei suoi discepoli non andavano più con lui. Vedete, quando Gesù predicava sapeva che le cose che annunciava erano, sì, importanti, ma anche esigenti. Qualche esempio.
- Và, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi.
- Prendete, questo è il mio corpo (mai nessuno parlò così).
- Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me.
- E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel Regno dei cieli.
- Amate i vostri nemici
- Perdonate ogni giorno 70 volte 7, cioè sempre.
- Beati voi che piangete, beati voi perseguitati...
Ora, un conto siamo noi, che queste parole le conosciamo da una vita, altro conto erano le persone del tempo di Gesù che le sentivano per la prima volta. Ora, cosa avvenne? Che quel giorno Gesù pur vedendo che tanti lo lasciarono, non abbassò l’asticella del suo insegnamento. Eccoci allora al punto: se le verità cristiane sono impegnative, non per questo vanno addomesticate. Quindi, l’Eucarestia, l’unità del matrimonio, Paradiso e Inferno, il Papa, aborto ed eutanasia, l’accoglienza di chi scappa dalla fame e dalle guerre, ecc. sono per noi cristiani dei punti fermi, non negoziabili. Non si possono addolcire i valori cristiani solo per avere più consenso. E’ un pessimo educatore chi riduce la proposta educativa per piacere all’ educando.
- C’è un’età, l’adolescenza, nella quale dei ragazzi cominciano a mettere in dubbio quelle che fino a quel momento ritenevano certezze, o comunque verità scontate. Ecco alcune loro domande: ma Dio c’è davvero? Perché devo proprio andare a Messa e confessarmi? Quando io sono innanzi a queste domande, rispondo con la vicenda dei due fratelli, uno di 9 anni e l’altro di 14. Tutti e due, un giorno, tornano da scuola e dopo aver mangiato, quello di 14 anni va a buttarsi sul letto, mentre il più piccolo rimane lì in cucina e va sbirciare i libri che sono nello zainetto scolastico del fratello. Nel leggere quei testi, chiaramente non ci capisce nulla, ma non per questo, quei libri contengono cose non vere. E’ lui, ancora piccolo, che non li capisce, ma quelle cose sono vere: le capirà quando sarà più grandicello. Ebbene, è così anche nelle cose di Dio: ci vuole tempo per comprenderle e interiorizzarle. Ecco perché a tanti adolescenti con dubbi religiosi, dico: non spaventarti, i dubbi ce li hanno tutti, dubitare è umano, non è peccato. Quello che ti chiedo è di saper attendere e non fuggire dalla pratica cristiana. Le cose di Dio hanno i loro tempi, solo col tempo s’arriva ad apprezzarle e addirittura ad andarne fieri. Io stesso a 15 anni non sempre andavo volentieri in chiesa .. e adesso, come vedete, sono prete. Fa’ come Pietro, che, come riferisce il Vangelo, quel giorno, innanzi ai tanti che lasciarono Gesù, lui non se ne andò, ma rimase. E disse: Signore, da chi mai andremo? Tu hai parole di vita eterna. Io, pur non capendo tutto di te, ho già avvertito che tu sei un buono, un giusto, un santo, sei il Messia di Dio!