Omelia di Domenica 12 gennaio 2025 - Battesimo del Signore, Anno C
Ogni cosa ha il suo inizio: inizia l’anno, inizia la scuola, inizia un matrimonio, inizia un nuovo lavoro, iniziano le vacanze, inizia una malattia, ecc. Bene, anche la vita cristiana ha il suo inizio: è il Battesimo. Il Vangelo ci ha appena riferito che anche la vita pubblica di Gesù è iniziata col Battesimo. Il Battesimo è sempre qualcosa che equipaggia in vista di una missione.
> Ora, è proprio sulla parola INIZIO che vorrei riflettere. Il Battesimo non è un qualsiasi inizio, è un inizio carico di grazia, di luce, contenente un dono, un dono che accompagna tutto il resto della vita. Il Battesimo non è il giorno del Battesimo, ma un’intera vita battesimale. Il Battesimo non se ne va da noi, ma è una grazia che sta con noi fino alla morte. E’ un po’ come il seme e l’albero: il seme evolve, cresce e sempre più diviene albero. Il seme non se ne va, diviene albero. Così è del Battesimo nella vita di ciascun credente.
> Io non scorderò mai quanto amava dire a noi ragazzini il mio vecchio parroco: Non scordatevi mai di dove siete venuti. Che era come dire: non scordatevi mai del Battesimo da cui siete nati come figli di Dio. Domanda: il Battesimo che abbiamo ricevuto è rimasto una pagina nel registro parrocchiale, o è ancora una sorgente che zampilla? Se col passare del tempo ci avvertiamo intiepiditi o opachi, occorre una decisione: riappropriarsi della sorgente, riabbeverarsi ad essa, riaprire quel “pacco dono” che si chiama Battesimo.
> Una cosa mi preme dire: in ogni attività è importante l’inizio. Il ‘come’ inizia una cosa non è mai irrilevante. Il buon giorno si vede dal mattino dice il proverbio. In qualsiasi situazione, un buon inizio annuncia sviluppi positivi. Vengono alla mente le belle parole di don Primo Mazzolari: “La primavera incomincia con il primo fiore, il giorno con il primo barlume, la notte con la prima stella, il torrente con la prima goccia, il fuoco con la prima scintilla, l'amore con il primo sogno.” C’è forse qualche innamorato che non ricorda il primo bacio, il primo abbraccio, i primi sguardi? Anche nella vita di fede è così. Un consiglio: quando vai a Messa, cura l’ingresso. E cioè, appena entri in chiesa, non andare subito nel banco, fermati un attimo, prendi coscienza che sei entrato in un luogo sacro e che sei lì per la Messa. Prendi le distanze da quanto hai fatto o pensato fino a quel momento. Credimi, quell’istante di raccoglimento ti aiuterà a vivere bene l’intera celebrazione, ti aiuterà pure ad avere meno distrazioni. Ecco perché prima ho parlato del valore degli inizi, della grazia degli inizi. Se ogni inizio di Messa, di Confessione, di preghiera è curato bene, se ne avvantaggia tutto ciò che segue.
Gesù, non c’è nulla nella tua vita che tu non
abbia fatto bene. Aiutaci a prendere questa strada.