Omelia di Domenica 9 marzo 2025 - I Domenica di Quaresima
“Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.” E’ una frase di Gesù appena udita nel Vangelo. Il suo senso è: mangiare bisogna, ma mangiare non è tutto; i beni materiali occorrono, ma non bastano a farti star bene. Molti cercano la felicità nelle cose, ma le cose non ti abbracciano. La felicità coincide sempre con qualcuno.
> Se Gesù dice “non di solo pane vive l’uomo”, io mi son chiesto: perché ai tempi dei nostri nonni - tempi di miseria - c’era più solidarietà che adesso? Risposta: perché le ricchezze, se non le si sanno gestire, anziché rendere generosi, rendono egoisti. Il salmo 49 dice: “L'uomo nel benessere non comprende, è simile a bestiame da macello.” Non è forse vero che quando tu credi di possedere le cose, in realtà sono le cose che possiedono te? Insomma, la frase di Gesù “non di solo pane vive l’uomo” c’invita a riflettere sul rapporto tra noi e i soldi, tra noi e le nostre proprietà, tra noi e il bisogno di accumulare. E’ un rapporto sano o malato? E’ forse un rapporto di dipendenza? Il cellulare non ha bisogno di noi, siamo noi che abbiamo bisogno di lui. Il problema siamo noi, non le cose. Nelle nostre case, quando è l’ora di mettersi a tavola c’è una scena nuova rispetto a un tempo: c’è il piatto, le posate, il tovagliolo e… il cellulare. Il punto è questo: non dobbiamo credere che avere di più sia il modo migliore per star bene. A che serve una buona pizza se il cuore è gonfio di tristezza! A che serve una tavola imbandita delle migliori vivande se chi è a tavola non ha voglia di parlare? Se ci manca la pace in cuore o in famiglia, anche i cibi più buoni si mangiano mal volentieri. Non diciamo a volte: “Son talmente giù di corda che m’è passata la voglia di mangiare”?
> Credetemi, oggi nella vita di tanti c’è più bisogno di togliere che di aggiungere. Ecco perché dico: se il Vangelo di questa prima domenica di Quaresima ci parla di tentazioni, occhio alla tentazione che si chiama “bisogno”! E’ un nemico che sta minacciando tutti. “Ho bisogno di un nuovo vestito, ho bisogno di un nuovo cellulare, ho bisogno di fare un viaggio, ho bisogno di fare nuove esperienze” ecc… Chiediamoci: sono bisogni reali o fittizi? Viviamo in una società che moltiplica i bisogni. Quante volte entrando in un negozio va a finire che acquistiamo cose che non avevamo intenzione di acquistare. Un tempo si cercava acqua perché si aveva sete, oggi è il vedere cose che ce la fa acquistare. C’era un ragazzo che si lamentava perché non indossava scarpe firmate. Poi, passando davanti a un supermercato vide un uomo senza gambe, cessò di lamentarsi.
“Signore, come sempre le parole del Vangelo son scuola di vita.
Aiutaci a renderle decisioni concrete.”