Omelia di Domenica 6 aprile 2025 - V Domenica di Quaresima
Una donna e Gesù: ecco i protagonisti principali del Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima: una donna sorpresa in peccato di adulterio, che Gesù perdona e a cui Gesù evita l’uccisione per lapidazione, perché questa era la pena prevista per chi faceva quel che lei fece. Un Vangelo quindi tragico, finito bene, grazie a Gesù. Mi soffermo su qualche passaggio del racconto.
– “Va e d’ora in poi non peccare più.” Dicendole così, Gesù ha fatto ripartire la vita di quella donna, le ha riaperto il futuro. Ho detto ‘ripartire’. Sì, nella vita sono molto importanti i verbi che cominciano con la particella “ri”: ri-cominciare, ri-avviarsi, ri-prendersi, ri-alzarsi, ri-partire, ri-scegliersi come coppia, ri-trovare se stessi, ri-connettersi con Dio… E Gesù è al servizio di tutto questo. Ogni scelta chiede di essere riscelta. Gesù quel giorno non vedeva una peccatrice, ma una donna, che si vergognò per quanto fece, ma che era anche desiderosa di vivere e di amare ancora. Il cristiano, se vuole guardare le persone alla maniera di Gesù, non vede il mussulmano, il buddista, l’ateo o un peccatore... vede un figlio di Dio.
- Ancora. Dicendo “d’ora in poi non peccare più” Gesù voleva e vuole dire che il peccato che io faccio non basta a definire chi io sono, il peccato è una parte di me, non tutto di me. Il mio io non coincide col male che faccio, io sono anche il bene che faccio. Gesù a ciascuno è come se dicesse: “Tu non sei solo il male che hai fatto, sei anche il bene che sei capace di compiere.” Insomma, va e d’ora in poi non peccare più sono parole incoraggianti, iniettano speranza e mettono in grado di dare una svolta positiva alla propria esistenza.
- Passo a un’altra frase del racconto: “Gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: Questa donna è stata sorpresa in adulterio, la Legge ci comanda di lapidarla, tu che ne dici?” A Gesù dava molto da fare una categoria di persone: gli accusatori, i giudicanti. E non a caso, se il brano dice che Gesù si mise a scrivere per terra, fu anche perché non li voleva guardare in faccia, voleva evitare coloro che avevano come obiettivo, uccidere. E quando costoro se ne andarono, Gesù disse: “Dove sono?” Come a dire: quelli che san solo lapidare e gettare pietre, dove son finiti? Quelli che san vedere intorno a sé solo peccati son spariti? Gesù non vuol far sparire nessuno, vuole invece che sparisca l’atteggiamento, cioè il giudizio, l’accusa, le parole velenose, lo sguardo rancoroso.
Mi avvio a conclusione. E’ verosimile che quella donna, nel rientrare a casa la sera, non prese sonno tanto era felice. Avrà pianto di gioia, perché finalmente quell’uomo di nome Gesù non solo non era il solito uomo che la cercava per il suo corpo, ma le aveva pure fatto capire che uno dei nomi più belli di Dio era ‘misericordia’.
Preghiamo così: “O Dio, rendici capaci di guardare l’altro, chiunque esso sia, con i tuoi occhi.”