La vita del critico musicale è dura. È sempre più difficile scrivere di cantanti o band, oggi che lo show business impone di bruciare le tappe, fra talent show, video su YouTube o social network. Mi ricordo nei fantastici anni ’60 e ’70, quando si girava per locali ad ascoltare questo o quel cantante e si raccoglievano interviste e aneddoti di quelli che sarebbero diventati i più grandi cantanti italiani, all'epoca agli esordi della carriera. O l’atmosfera che si respirava quando i grandi nomi della musica internazionale facevano tappa in Italia. Ricordo la prima volta che vidi i Beatles o che intervistai i Rolling Stones... Ah, bei tempi quelli!
Qualche settimana fa stavo riflettendo su tutte queste cose e pensavo a come ritrovare una dimensione più genuina sulla musica. E mentre sfogliavo una rivista di settore mi è balzata all’occhio la pubblicità di un’interessante rassegna musicale: il “Gnok-Frit Gemmin’ Festival”. Ai piedi delle colline Reggiane, in quella che viene identificata come la culla del Parmigiano Reggiano, sabato 15 giugno pareva esserci la possibilità di ascoltare della buona musica di band agli esordi. Ho consultato velocemente l’agenda e non avendo concerti da recensire per quella sera, ho deciso che poteva essere una buona occasione per passare una serata diversa dal solito. E non mi sbagliavo! D’un tratto mi sono sentito catapultato nel passato in un vecchio Cantagiro di fine anni ’60. Il clima cordiale, il buon cibo sano e genuino di queste terre, ma soprattutto tanta buona musica rock! E su tutti mi ha colpito un gruppo, i “Rock in Progress”. Dire che “ho visto il futuro del Rock & Roll” sarebbe scontato e banale, visto che queste parole furono già usate a Boston nel 1974 da un illustre collega, ma devo dire che questi ragazzi ci sanno fare, hanno della stoffa!
In una serata in cui non era facile suonare, a causa di qualche problema all’impianto audio che ha condizionato sia l’ascolto da parte del pubblico, sia il ritorno sul palco, i Rock in Progress hanno saputo tenere molto bene la scena, gestendo la situazione con grande professionalità e regalando quasi un ora di grande musica rock. Trascinati da un Luca “Manto” Mantovani in grande serata, i ragazzi hanno suonato alcuni dei pezzi rock più famosi, come “Highway to hell”, “Smoke on the water” e “Knockin’ on Heaven’s door”, lasciando il palco fra gli applausi.
La serata è stata talmente esaltante che, tornato ha casa, ho cercato di scoprire le altre date del loro tour estivo per poter assistere ad un altro concerto e magari intervistare i membri del gruppo. Ancora non sono riuscito ad avere informazioni in merito ma appena avrò notizie vi terrò informati perché questo è sicuramente uno degli eventi dell’estate 2013 da non perdere!
Mario Luzzatto Fegiz
I Rock in Progress sono:
Lorenzo “Sala” Salavolti - batteria
Luca “Manto” Mantovani - voce
Marco “Pancio” Panciroli - chitarra e cori
Massimiliano “Massi” Stocchi - chitarra e cori
Paolo “Pau” Garimberti - basso
Pietro “Piè” Gianotti - piano e cori
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