Colpiscono sempre le immagini di disastri ambientali o dell’inquinamento causato dall’uomo: fabbriche che scaricano in atmosfera o nell’acqua sostanze nocive, navi che perdono petrolio in mare, “isole” di plastica che galleggiano in mezzo all’oceano... E siamo sempre pronti a scandalizzarci per questo, sempre pronti ad indignarci per le responsabilità degli altri, di chi sporca, di chi inquina...
Noi però cosa facciamo? Come ci comportiamo tutti i giorni?
Quella qui sotto è la foto di una parte dei rifiuti trovati ieri sul prato e sotto la siepe del nostro oratorio, quella che divide il prato dai condomini di piazza Dalla Chiesa, durante i lavori di sistemazione del verde. Altrettanti se non di più ne abbiamo raccolti nel resto dell’oratorio, in particolare sotto le panchine intorno alla pista e nella zona dei gazebo, ridotta ad una discarica fra resti di cibo, e rifiuti vari.
Se pensiamo che l’oratorio è disseminato di cestini e bidoni per la differenziata e che nel corso della settimana una pulita intorno alla pista e nella zona dei gazebo la si dà sempre, non può non far riflettere ed indignare quanto visto ieri.
Don Lao amava ripetere che l’oratorio deve essere la nostra seconda casa, e per molti è davvero così visto che durante l’estate ci passano buona parte delle giornate. Cerchiamo di sentirlo come tale e non come qualcosa che non ci appartiene e di mantenerlo sempre in uno stato di decoro.