Unità pastorale ‘Calerno - S. Ilario’
Assemblea dei gruppi d’ascolto della Parola di Dio
Intervento d’apertura di don Fernando
E’ bello trovarci qui sta sera a verificare insieme il cammino iniziale compiuto dai gruppi d’ascolto della Parola. L’autunno scorso la nostra UP ha fatta una scelta, i cui 2 perni sono il piccolo gruppo e l’ascolto della Parola. Ho una speranza: che questa 1^ fase del cammino abbia ulteriormente convinto del grande valore della lettura e meditazione del Vangelo e del conseguente nutrimento spirituale che ne deriva. La parola dei santi ci conforta. Per diventare cristiani adulti occorre imparare l’intimità con le sacre scritture (S. Giovanni Crisostomo). Ogni giorno leggete e meditate la Parola di Dio, prendete come consiglieri Mosè, Isaia, Pietro, Paolo, Giovanni. Parlate con loro, meditate con loro tutto il giorno (S. Ambrogio). La lettura dei testi sacri produce l’assiduità, l’assiduità produce la familiarità, la familiarità produce e accresce la fede (S. Girolamo).
Potesse la nostra UP imitare la Chiesa antica, che fondava tutta la sua pastorale sulle sacre scritture! Ho un desiderio: che il nostro regolare ritrovo attorno alla Parola inneschi la voglia di un cammino anche personale e/o di coppia attorno ad essa. Il buon cristiano si ritaglia ogni giorno 10 minuti per una breve lectio sul Vangelo del giorno. Sono persuaso che a un cristiano, oggi, in questa nostra società pluralista, complessa e secolarizzata, sia praticamente impossibile perseverare nella fede senza che personalmente e frequentemente s’abbeveri alle sacre scritture. La lectio divina è quella pratica spirituale che allena a stare al cospetto di Dio e all’obbedienza a Lui che ci parla.
Alcune questioni
La 1^ riguarda le ragioni per cui si è aderito a questa iniziativa: la principale deve essere quella formativa. I gruppi d’ascolto della Parola sono un appuntamento eminentemente spirituale, di preghiera, di ascolto della Parola, volto a irrobustire la propria vita interiore. Poi è chiaro che questo ascolto non può non avere una sua fruttuosità: la conversione personale, il servizio, la carità, il miglioramento della propria vita relazionale, ecc. Non basta infatti pregare e ascoltare la Parola, senza che da essa scaturisca un preciso stile di vita.
Una 2^ questione riguarda la qualità e la frequenza degli appuntamenti. All’ incontro occorre far di tutto per non mancare, esso deve essere una priorità. Quando qualcuno manca, l’incontro non sarà mai come se chi è assente ci fosse. C’è poi la qualità dell’incontro: occorre arrivarvi preparati e ben disposti, occorre che inizi con una sentita invocazione allo Spirito, occorre che gli interventi (brevi) siano mossi dal cuore e dal desiderio di mettere a disposizione umilmente ‘qualcosa’ di sé, toccati dalla Parola ascoltata. La “piega” che prende l’incontro dipende molto da come vi si partecipa. Riguardo poi al tipo di interventi che si fanno durante l’incontro, essi devono mirare non a una discussione ma essere la risonanza che ha avuto nel proprio cuore la Parola ascoltata. Anche chi conduce la serata ha una responsabilità non piccola: la sua introduzione, più che una piccola relazione, deve contenere domande e stimoli, volti a facilitare altri interventi. Circa invece la regolarità degli incontri, torno a dire, pur nel rispetto di ha scelto così, che la scadenza mensile andrebbe rivista.
Una 3^ questione riguarda l’interruzione del gruppo d’ascolto in Avvento e Quaresima per poter partecipare alle lectio divina del parroco in chiesa. Invito a prendere più sul serio questa indicazione, perché essa consente di vivere un’esperienza più comunitaria e unitaria, visto che i gruppi d’ascolto vanno più nella direzione dell’articolazione che della unificazione.
* Una 4^ questione riguarda l’apertura dei nostri gruppi, la cui vocazione è quella di allargarsi. Non dobbiamo avere timore di unire a noi altre persone. Nessuno degli interpellati deve dire: ma io non mi sento adeguato a questo percorso, non me ne sento all’altezza. Nessuno parli così. Se Gesù è venuto per tutti e se il Vangelo è una fontana che ha acqua fresca e abbondante per chiunque, nessuno escluso, una parrocchia non può dotarsi una pastorale selettiva.
S. Ilario, 27.06.2019