Unità pastorale ‘San Giovanni Bosco’
Calerno e S. Ilario d’Enza
Carissimi fedeli di Calerno e S. Ilario,
è con gioia che annuncio la ripresa della celebrazione delle Sante Messe nella nostra unità pastorale. Dopo più di due mesi di “digiuno liturgico”, finalmente potremo riprendere le nostre celebrazioni a partire da domenica 24 maggio, solennità dell’Ascensione di Gesù al Cielo e festa di Maria ausiliatrice. Come sapete, i luoghi ove poter celebrare sono 3: la chiesa di S. Ilario, la chiesa di Calerno e la palestra parrocchiale di S. Ilario. Viste però le tante, minute e non facili norme a cui ci si dovrà attenere, non possiamo che partire gradualmente celebrando per adesso in un solo luogo, la palestra parrocchiale di S. Ilario. So bene che tutti preferiamo che si celebri in chiesa, ma - credetemi - la palestra, molto meglio della chiesa, ci consente di riuscire ad osservare il nutrito e complesso regolamento da osservare. Non voglio assolutamente avere il pensiero di qualche contagio che possa venire causato da uno scorretto comportamento durante una liturgia. Nessuno deve essere un facilone, c’è in ballo la vita delle persone! Ora, come ho appena detto, mentre le nostre 2 chiese, con il distanziamento che occorre, non consentono una presenza che vada oltre le 50/70 persone, per consentire al maggior numero di persone possibile di partecipare, in palestra questo limite numerico è molto minore. Una cosa poi che suonerà male alle orecchie di molti è questa: occorrerà prenotarsi per venire a Messa. S’è cercato in mille modi di evitare questa norma, ma tutte le unità pastorali della diocesi con un buon afflusso di fedeli, tra cui la nostra, non possono non seguire questa strada per non vedersi costrette a rimandare a casa le persone perché non c’è posto. Purtroppo e lo dico con tanto dispiacere, pure i bambini fino alla 3^ elementare non dovranno essere presenti perché si dovrà avere la massima certezza che una volta occupato il proprio posto, da lì non ci si dovrà muovere fino a celebrazione terminata. Questo vuol dire che per partecipare alla Messa occorrerà chiamare un certo numero telefonico o utilizzare il software messo a disposizione dalla Diocesi. Un’altra cosa mi preme dire: se nel primo periodo le liturgie si celebreranno a S. Ilario, è mio desiderio arrivare ad essere nelle condizioni di poter celebrare anche a Calerno. Già nei prossimi giorni incontrerò parrocchiani di Calerno per cominciare ad affrontare la cosa.
Carissimi fedeli, le cose che fin ora ho scritto sono solo una piccola parte delle norme che dovremo seguire, ecco perché vi invito nei prossimi giorni a consultare il sito della parrocchia per visionare l’intero regolamento. Molto probabilmente riusciremo, come avviene per la rivista IL SEGNO, a far pervenire a tutte le case del territorio un ‘vademecum’ per la partecipazione alla Messa.
Partiremo dunque il 24 maggio con il seguente orario provvisorio delle Messe festive:
ore 8.00 /10.30 / 16.30 / 19.00.
Faremo anche di tutto perché la Messa delle 10.30 venga trasmessa in streaming, per venire incontro a chi rimarrà a casa.
L’orario sarà provvisorio perché si tratterà di valutare, subito dopo domenica 24, due cose:
1) l’affluenza e la partecipazione delle persone alle quattro celebrazioni;
2) se riusciremo a garantire per gli orari proposti le squadre degli addetti alla sicurezza ed alla igienizzazione come disponibilità e numero di volontari.
Riguardo all’inizio delle celebrazioni nei giorni feriali, valuterò dopo domenica 24 se e quando ci saranno i presupposti di forze, di servizio e di pulizia per la celebrazione in palestra alle ore 19.00 di lunedì, mercoledì e venerdì, informandovi il prima possibile sul giorno d’inizio.
Nel concludere, mi preme dire la cosa più importante: la preoccupazione per una corretta celebrazione non deve avere il sopravvento sulla gioia di poterci di nuovo riunire comunitariamente a celebrare la liturgia del Signore. La Messa non è mai un problema, è un dono. Dovremo tutti, con la parole della Bibbia, dire: “Quanto è bello e soave che i fratelli si ritrovino insieme.”
Il Signore vi benedica tutti,
don Fernando