La Caritas Italiana fondata nel 1971 è stata voluta per promuovere e diffondere la carità facendo crescere nelle singole persone il senso di solidarietà. Ci troviamo nella sede della nostra Unità Pastorale in occasione della donazione da parte dell’M.G. Calerno ASD (la società sportiva della Parrocchia di Calerno), per porre qualche domanda al presidente della società Pierpaolo Zavaroni e alla referente della Caritas Anna Gianotti.
Pierpaolo, da cosa è nata la decisione dell’M.G. di sostenere la Caritas?
Questa primavera, in occasione dell’accoglienza dei rifugiati dalla guerra in Ucraina, colpiti dall’emergenza che anche il nostro territorio ha vissuto, abbiamo avuto i primi contatti con la Caritas e abbiamo cercato di dare un aiuto immediato. Da quel momento siamo rimasti in contatto e con l’avvicinarsi del Natale abbiamo pensato fosse giunto il momento di collaborare ulteriormente.
Anna, quando si sente parlare di situazioni di povertà e difficoltà ad arrivare a fine mese si pensa sempre a realtà lontane, come le periferie delle grandi città o territori meno ricchi del nostro. È così? Qual è la situazione che toccate con mano in Caritas ogni giorno?
Nel nostro territorio non ci sono persone che "muoiono di fame" ma ce ne sono tante che faticano ad andare avanti dignitosamente. Si tratta soprattutto di famiglie monoreddito con uno stipendio spesso decurtato da mutui molto pesanti e/o per debiti contratti nel tempo.
Di fatto quello che rimane per vivere quotidianamente è insufficiente per far fronte alle spese di gestione della casa e per gli alimenti.
Incontriamo anche persone anziane con pensioni minime, una rete familiare inesistente e situazioni debitorie pregresse; giovani stranieri con collocazioni provvisorie e in cerca di un lavoro o, come esito della guerra in Ucraina, giovani profughe che insieme ai loro bambini hanno trovato ospitalità temporanea presso parenti o conoscenti nel nostro comune.
Quali sono i servizi in cui sono impegnati i volontari della Caritas e quali sono le difficoltà maggiori che incontrate?
I servizi che la Caritas offre sono svariati, innanzitutto il centro di ascolto dove alcuni volontari garantiscono l'accoglienza delle persone, l'ascolto dei loro problemi e dove insieme si prova a concordare un progetto di aiuto. Come Caritas non siamo in grado di risolvere i loro problemi, ma ci proponiamo di accompagnare le persone per un tratto di strada, cercando di costruire una relazione di amicizia e di offrire loro sostegni temporanei. Rispetto alla ricerca del lavoro, ci proponiamo di essere di aiuto verificando che le persone abbiano sfruttato tutte le possibilità che la normativa consente. Un altro servizio che offriamo alle famiglie è l’Emporio Solidale, un luogo dove le persone, dopo essere state al centro di ascolto, possono accedere per il ritiro di abbigliamento usato o di alimenti attraverso una tessera a punti mensili che viene attribuita sulla base della composizione del nucleo familiare e dei bisogni. L'Emporio vuole essere un luogo dove le persone possano trovare alcuni sostegni concreti ma anche dove poter scambiare due chiacchiere e trovare conforto.
In alcuni casi di grave emergenza interveniamo nel sostenere il costo di alcune utenze per evitare che le persone rimangano senza luce e senza gas. In queste situazioni cerchiamo, laddove possibile, di concordare un piano di rientro secondo le disponibilità di ciascuno.
La difficoltà maggiore che riscontriamo è l'impossibilità di risolvere del tutto le situazioni di disagio e il conseguente senso di impotenza. A volte, in accordo con le persone, segnaliamo le situazioni ai Servizi Sociali perché possano intervenire con maggiore incisività. Altre volte sono gli stessi Servizi che inviano a noi delle famiglie per poterle sostenere e aiutare. Una difficoltà concreta che abbiamo registrato soprattutto negli ultimi mesi.
Pierpaolo, come società avete in mente altre iniziative?
Recentemente consiglieri e tesserati della società hanno prestato servizio alla Colletta Alimentare del 26 novembre, un altro modo per aiutare chi è meno fortunato di noi. Siamo in contatto con Anna e la Caritas e, nel nostro piccolo, cercheremo di dare una mano nuovamente in futuro. Siamo una piccola società e non abbiamo grandi mezzi, ma crediamo che non occorrano grandi gesti per rendersi utili. Anche poco, fatto da tanti, può essere di grande aiuto per chi si trova ad aiutare chi è in difficoltà.
Anna, la domanda a questo punto sorge spontanea: di cosa ha bisogno la Caritas della nostra Unità Pastorale? Se chi legge volesse dare un aiuto, in che modo può farlo?
La carità deve essere un impegno per tutti i membri di una comunità cristiana. Per questo sollecitiamo la collaborazione di tutti, anche se con modalità diverse.
E' possibile infatti donare un po’ del proprio tempo per il funzionamento dell’Emporio (che attualmente è aperto 4 giorni alla settimana), servono volontari sia per garantire gli orari di apertura che per il lavoro organizzativo necessario al rifornimento soprattutto degli alimenti.
Si può contribuire anche attraverso le collette alimentari proposte in chiesa nell'ultima domenica del mese o consegnando abbigliamento in buono stato evitando indumenti eccessivamente logori.
Si possono effettuare offerte anche in denaro, che verranno utilizzate in particolare per l'acquisto di alimenti; chi volesse aiutare in tal modo può farlo utilizzando il conto corrente Caritas intestato a Parrocchia di S.Eulalia V. e M. IT 88 Z 05034 66500 000000001377
Marta Gianotti