XXVI Domenica
Tempo ordinario – Anno C
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui (...).
XXV Domenica
Tempo ordinario – Anno C
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L'amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. [...]».
Intervento di don Fernando al Consiglio pastorale
L’idea di un Convegno dell’Unità Pastorale sull’Oratorio è nata la scorsa primavera durante un incontro con chi la domenica pomeriggio fa assistenza in Oratorio a S. Ilario.
Perché è nata questa idea?
> Una premessa: in Oratorio a S. Ilario tutti i giorni ci sono persone e ragazzi che vanno e vengono, per cui una forma di custodia o assistenza è necessaria. Dal lunedì al venerdì c’è la copertura educativa di Ando e Mattia, il sabato è scoperto, mentre di domenica c’è un gruppo di uomini, che a turno garantiscono l’assistenza. Un particolare: l’utenza che fruisce dell’oratorio non è la stessa nei giorni feriali e nel fine settimana. Mentre nei giorni feriali sono soprattutto i bambini ad essere presenti, nei fine settimana sono altri i ragazzi presenti; si tratta di ragazzi di S. Ilario e zone vicine (Praticello, Campegine, Calerno, ..), di età dai 13 ai 20 anni, i quali, ignari della specificità del luogo dove si trovano (l’Oratorio), ugualmente lo frequentano, vedendosi accolti.
La Scuola Teologica Diocesana (STD) “don Pietro Lombardini” intende offrire uno sguardo complessivo sulla fede della Chiesa all’interno di un percorso organico. I suoi corsi, che si svolgono il lunedì sera in Seminario a Reggio, si rivolgono ai candidati al diaconato permanente, ai candidati dei diversi ministeri, ad operatori pastorali come ministri straordinari della Comunione, catechisti o animatori di centri di ascolto e a tutti coloro che vogliano approfondire la propria fede. La modalità utilizzata intende venire incontro a chi, avendo famiglia e lavoro, non è in grado di seguire un percorso accademico: infatti richiede un impegno per tre anni per una sola serata alla settimana, sostenendo 5 esami all’anno per un totale di 15 esami. Alla fine lo studente riceverà, a garanzia della serietà del lavoro svolto, un attestato firmato dal Vescovo, riconosciuto a livello diocesano.
XXIV Domenica
Tempo ordinario – Anno C
(...) Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno (...).
XXIII Domenica
Tempo ordinario – Anno C
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. [...]»
XXII Domenica
Tempo ordinario – Anno C
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”». (....) Disse poi a colui che l'aveva invitato: (....) «Quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».