Omelia di Domenica 26 marzo 2023 - V Domenica di Quaresima, Anno A
Mi limito a offrirvi un breve pensiero sulla frase centrale del Vangelo: io sono la risurrezione e la vita.
Sottolineo due cose di queste parole di Gesù: il verbo al presente (io sono) e poi la parola ‘vita’, non vita eterna, ma vita. E vuol dire: Gesù non si mostrerà attento a noi, solo nel momento della vita eterna, ma fin da ora, offrendoci la vita, cioè forza, vitalità, speranza, calore, entusiasmo. Dire che Gesù è vita è sentirlo come una presenza che opera in me tre cose: mi raddoppia le forze, mi rende più amorevole, mi addolcisce il dolore.
Poi c’è l’altra parte della frase: io sono la resurrezione. E’ un modo di Gesù per dire: Grazie alla mia resurrezione, nulla è più definitivamente perduto e a nessuno più si deve dire ‘per te è troppo tardi’ o ‘per te la musica è finita’ o ‘per te i giochi sono fatti’. Quando tutti ti dicono Rinuncia! Gesù ti sussurra: Prova ancora una volta. La resurrezione di Gesù è una forza, che ti fa vedere la vita dal lato della speranza. Mi ha sempre dato da fare una frase di Nietsche: Non è vero che Cristo è risorto, se no i cristiani avrebbero un’altra faccia. Vi lascio una citazione molto bella: Se t’incontri con la luce, divieni luce, se t’incontri col fuoco bruci, se t’incontri con l’acqua ti bagni. Se incontri Gesù risorto, pure tu risorgi e ti carichi di speranza.