Intervento di don Fernando al Consiglio pastorale
L’idea di un Convegno dell’Unità Pastorale sull’Oratorio è nata la scorsa primavera durante un incontro con chi la domenica pomeriggio fa assistenza in Oratorio a S. Ilario.
Perché è nata questa idea?
> Una premessa: in Oratorio a S. Ilario tutti i giorni ci sono persone e ragazzi che vanno e vengono, per cui una forma di custodia o assistenza è necessaria. Dal lunedì al venerdì c’è la copertura educativa di Ando e Mattia, il sabato è scoperto, mentre di domenica c’è un gruppo di uomini, che a turno garantiscono l’assistenza. Un particolare: l’utenza che fruisce dell’oratorio non è la stessa nei giorni feriali e nel fine settimana. Mentre nei giorni feriali sono soprattutto i bambini ad essere presenti, nei fine settimana sono altri i ragazzi presenti; si tratta di ragazzi di S. Ilario e zone vicine (Praticello, Campegine, Calerno, ..), di età dai 13 ai 20 anni, i quali, ignari della specificità del luogo dove si trovano (l’Oratorio), ugualmente lo frequentano, vedendosi accolti.
Secondo di 4 fratelli, don Daniele è nato il 27 maggio 1983. La sua famiglia, di Reggiolo, era nota perché il padre da anni era il postino del paese. Dopo le Elementari e le Medie, ha frequentato il liceo sociopsicopedagogico dell'Istituto San Tommaso di Correggio. Nel 2009, terminati gli studi teologici nel Seminario di Reggio E., è diventato prete. Dal 2009 al 2011 è stato viceparroco a Guastalla e dal 2011 al 2019 è stato viceparroco a Pieve Modolena. Ora il Vescovo gli ha chiesto di svolgere il suo servizio nell’unità pastorale di “Calerno S.Ilario”, in aiuto al parroco. “Don Daniele, qui a Calerno e a S. Ilario, c’è una comunità che ti aspetta. Ti attendiamo con desiderio.”
Unità pastorale ‘Calerno - S. Ilario’
Assemblea dei gruppi d’ascolto della Parola di Dio
Intervento d’apertura di don Fernando
E’ bello trovarci qui sta sera a verificare insieme il cammino iniziale compiuto dai gruppi d’ascolto della Parola. L’autunno scorso la nostra UP ha fatta una scelta, i cui 2 perni sono il piccolo gruppo e l’ascolto della Parola. Ho una speranza: che questa 1^ fase del cammino abbia ulteriormente convinto del grande valore della lettura e meditazione del Vangelo e del conseguente nutrimento spirituale che ne deriva. La parola dei santi ci conforta. Per diventare cristiani adulti occorre imparare l’intimità con le sacre scritture (S. Giovanni Crisostomo). Ogni giorno leggete e meditate la Parola di Dio, prendete come consiglieri Mosè, Isaia, Pietro, Paolo, Giovanni. Parlate con loro, meditate con loro tutto il giorno (S. Ambrogio). La lettura dei testi sacri produce l’assiduità, l’assiduità produce la familiarità, la familiarità produce e accresce la fede (S. Girolamo).
Potesse la nostra UP imitare la Chiesa antica, che fondava tutta la sua pastorale sulle sacre scritture! Ho un desiderio: che il nostro regolare ritrovo attorno alla Parola inneschi la voglia di un cammino anche personale e/o di coppia attorno ad essa. Il buon cristiano si ritaglia ogni giorno 10 minuti per una breve lectio sul Vangelo del giorno. Sono persuaso che a un cristiano, oggi, in questa nostra società pluralista, complessa e secolarizzata, sia praticamente impossibile perseverare nella fede senza che personalmente e frequentemente s’abbeveri alle sacre scritture. La lectio divina è quella pratica spirituale che allena a stare al cospetto di Dio e all’obbedienza a Lui che ci parla.
Alcune questioni