Omelia di Domenica 4 ottobre 2020 - XXVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Due parole riassumono il Vangelo di questa domenica: portare frutto. Sono parole che ci vengono suggerite dal finale del Vangelo di questa domenica: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Nella simbologia della parabola la vigna è il mondo e coloro che la lavorano, noi, siamo chiamati a farla fruttificare al meglio. Per il Vangelo il mondo appartiene a chi lo rende migliore, a chi lo fa fiorire al meglio.
XXVII Domenica
Tempo Ordinario - Anno A
In quel tempo, Gesù disse: (...) C'era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna (...) La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio (...) lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero (…)
Carissimi,
Vi invitiamo a partecipare alle serate teologiche che si svolgeranno nei mesi di ottobre e novembre.
Vista la delicata situazione sanitaria in atto, abbiamo pensato un programma unico per tutte le sei Scuole di Formazione Teologica della Diocesi che si svolgerà contemporaneamente e, per la prima volta, anche online. I relatori saranno in contatto con tutti da remoto e non più in presenza, ma resteranno come sempre a disposizione anche per eventuali domande e/o interventi.
Il tema che vi proponiamo quest’anno, “Cos’è l’Uomo?”, ci inviterà a riflettere su cosa è l’uomo davanti a Dio, davanti a sé stesso e davanti al prossimo.
XXVI Domenica
Tempo Ordinario - Anno A
(...) Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; pubblicani e prostitute invece gli hanno creduto». (....)
Omelia di Domenica 20 settembre 2020 - XXV Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Un consiglio: non facciamo leggere il Vangelo di questa domenica a qualche sindacalista perché potrebbe arrabbiarsi. E giustamente, perché da quando in qua chi lavora 1 ora prende una paga uguale a chi lavora 8 ore? Cerchiamo allora di vedere perché Gesù raccontò una parabola così. La narrazione inizia con l’ingaggio di operai da parte di un padrone. E già questo è molto strano, perché i proprietari, allora, non entravano direttamente a contatto con i lavoratori, spesso sporchi, vestiti con abiti indecenti e comunque rozzi. Mandavano un loro amministratore. Ora, se si dice invece che quella volta andò direttamente il padrone, che nella simbologia della parabola è Dio, è per mostrare la sollecitudine del Signore, padrone buono, che vuole vedere in faccia i lavoratori della sua vigna per stipulare con essi accordi buoni.
XXV Domenica
Tempo Ordinario - Anno A
«(...) Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto (...).
Omelia di Domenica 13 settembre 2020 - XXIV Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a 7 volte? E’ con questa domanda dell’apostolo Pietro che si apre il Vangelo di questa Messa. Notate, non si dice se il tuo nemico commette colpe contro di me, ma se un tuo fratello commette colpe contro di te. Dicendo ‘fratello’ e non ‘nemico’, il tema del brano è il perdono dell’amico e non del nemico. Il Vangelo di questa domenica ci chiede di metterci innanzi alle nostre amicizie o ai nostri familiari o alla nostra comunità e lì verificare lo stato di salute del perdono reciproco.