- don Fernando
- Omelie
Omelia del 29 marzo 2020
V Domenica di Quaresima
Anno A
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». [...]
Omelia di Mercoledì 25 Marzo 2020 - Solennità dell'Annunciazione, Anno A
Non temere Maria! Ecco alcune parole, tra l’altro molto attuali, del vangelo di questa S. Messa. Non avere paura, Maria!
> Non so se lo sappiate, i biblisti hanno contato quante volte nella Bibbia ritorna l’espressione non avere paura! Ne è venuta fuori una cifra molto curiosa, fin misteriosa: 365 volte, proprio come 365 sono i giorni dell’anno. E’ come se ogni giorno la Parola di Dio raggiungesse il nostro risveglio mattutino con questo particolare buon giorno da parte di Dio: non avere paura! Tutte le mattine Dio ci dice: non avere paura! Parole che possiamo rendere così: non gettare la spugna; non accettare di arrenderti; sappi che il mondo è destinato a precipitare in Dio, non nel baratro. E perché Dio non ci vuole nella paura? Ma perché la paura è più contagiosa di un virus, la paura rende egoisti, ti fa ripiegare. Se hai paura sei bloccato e non vai avanti, se hai paura non ti sposi, non ti fai prete, non inizi nessuna avventura, non fai nessuna scelta coraggiosa.
24 Marzo 2020
Obbligati a casa, la Riconciliazione possiamo farla rivolgendoci direttamente a Dio,
sapendo che la confessione va fatta appena possibile.
«Laddove i singoli fedeli si trovassero nella dolorosa impossibilità di ricevere l’assoluzione sacramentale, si ricorda che la contrizione perfetta, proveniente dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, espressa da una sincera richiesta di perdono (quella che al momento il penitente è in grado di esprimere) e accompagnata dal votum confessionis, vale a dire dalla ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale, ottiene il perdono dei peccati, anche mortali.»
24 Marzo 2020
Consigli e una preghiera per chi non può partecipare alle esequie
a causa delle restrizioni per la pandemia di coronavirus.
Con la sospensione anche dei funerali decretata dal Governo per fronteggiare il diffondersi del nuovo coronavirus, coloro che in questo periodo di quarantena perdono un proprio caro non possono né organizzargli una messa con rito funebre, né accompagnarlo all’ultima dimora terrena. Mons. Angelo Lameri, docente di Liturgia e sacramentaria alla Pontificia Università Lateranense, spiega ad Avvenire come affrontare questa situazione.
I primi casi di coronavirus in Albania risalgono a lunedì 9 marzo. Dal giorno successivo sono state chiuse le scuole e anche le attività per i bambini in parrocchia. Fino alla fine di quella settimana le messe si sono tenute regolarmente, poi la conferenza episcopale albanese ha deciso di sospendere ogni tipo di attività parrocchiale. Da giovedì 12 la casa di carità di Vau-Dejȅs è stata messa in quarantena. Questo ha comportato un notevole aumento di lavoro per le suore. E’ stato permesso a me e Alessandro di continuare il servizio in casa, a patto di non entrare in contatto con altre persone. Venerdì 13 dal Centro Missionario Diocesano di Reggio, dopo aver consultato il vescovo Massimo, ci hanno consigliato di rientrare in Italia. Avrebbero contattato l’ambasciata italiana per capire come farci tornare, perché ogni via di comunicazione con l’Italia era interrotta.
- Ai membri del Consiglio pastorale
- Ai gruppi d’ascolto della Parola di Dio
- Ai diaconi e ai ministri della Comunione
- Alle coordinatrici del catechismo
- Ai membri del movimento “Familiaris Consortio”
- Ai fedeli tutti
Oggetto: lettera invito
Ciao a tutti, mi accingo a scrivere queste righe in questa sera di domenica 22 marzo. E’ la 3^ domenica che non ho potuto celebrare la Messa con la mia comunità. Lasciate che ve lo dica: mi manca la vita parrocchiale; sento, e molto, l’assenza della comunità. Un prete percepisce bene che senza la comunità si perde qualcosa di importante. La dimensione comunitaria è costitutiva della vita cristiana. Grazie a Dio però, anche se in questo periodo di coronavirus siamo tutti isolati, il Signore ugualmente sa tenerci uniti e sa pure toccarci il cuore anche senza vita sacramentale; niente a Lui è impossibile.
Stando così le cose, ho ritenuto saggio utilizzare tutte le vie che la Provvidenza mette a disposizione. Mi sto riferendo a questo: essendo mercoledì 25 un giorno liturgicamente significativo - è la festa dell’Annunciazione del Signore alla B. V. Maria - ho pensato di celebrare alle ore 16.00 una Messa in streaming. Chiaramente sarà con me a celebrare don Daniele. Questo è il link diretto per poter seguire la celebrazione: https://youtu.be/5v6S2Ow4ei4. Si può accedere anche attraverso il canale YouTube delle Scuole ImmaginaChe.
Chiedo a chiunque riceve la presente di diffondere, attraverso i propri canali comunicativi, la notizia.
Per la realizzazione dell’iniziativa, desidero ringraziare fin da ora Marco Reggiani e i suoi amici.
Dunque, a mercoledì pomeriggio, un caro saluto,
don Fernando
S. Ilario, 22 marzo 2020
IV Domenica di Quaresima
Anno A
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». [...]